In
questi giorni ho ripensato spesso all'alluvione di Firenze nel '66,
mi sono sorpreso per quanto vivi e presenti siano ancora quei
ricordi.
Purtroppo
l'ho vissuta personalmente, i miei genitori avevano un piccolo
negozio di confezioni in Borgo Ognissanti e la nostra abitazione era
in via de Pepi fra via di Mezzo e via Pilastri, al primo piano, e
poca acqua, alcuni centimetri, è arrivata anche lì.
Non
voglio raccontare gli episodi, e sono tanti ormai noti a tutti, solo
uno. Fummo avvertiti all'alba da un vigile urbano, amico di mio
padre, che nella bottega stava entrando l'acqua. Ci alzammo e si
corse in Borgo Ognissanti. Pensando che l'acqua non sarebbe salita
più di tanto, si spostava la merce in alto nel vano tentativo di
salvarla. Quando ci si rese conto che l'acqua continuava a salire,
ormai ci arrivava sopra alle ginocchia, convinsi il babbo e la mamma
ad andarcene e dovetti insistere, il babbo voleva rimanere, sarebbe
sicuramente affogato.
Cominciammo
così, andando controcorrente, un lungo e inutile percorso nel vano
tentativo di tornare a casa. Riuscimmo ad aggirare il battistero dove
già la forza dell'acqua fangosa e nera di nafta ci costringeva a
camminare con fatica e pericolo. Pensavo soprattutto a mia madre che
vedeva vanificati i sacrifici di anni riposti in quella piccola
attività. Pensavo al dolore del babbo, il negozio era tutto quello
che aveva e stava annegando nell'acqua dell'Arno.
Fu
allora, in piazza San Giovanni, vidi che una formella del Ghiberti si
era staccata dalla porta e che probabilmente era caduta ai suoi
piedi. " Babbo" gridai "cerco di prendere la formella,
aspettami".
"Non
fare i' bischero sarà pesa, rischi di essere portato via dall'acqua
e poi magari ti arrestano per sciacallaggio".
A
malincuore gli detti retta e mi dispiacque. Non riuscimmo ad arrivare
a casa, ci incamminammo verso Rifredi per raggiungere la casa di una
prozia. Eravamo bagnati mezzi fino al collo, mi spogliai e mi buttai
su un divano.
Nel
dormiveglia sentivo come una ossessione la pioggia che cadeva senza
mai smettere.
Fortunatamente
le formelle furono recuperate nel fango, trattenute dalla grata
davanti alla porta.
Nessun commento:
Posta un commento