21/11/16

LA MIA ALLUVIONE di Massimo Chiacchio


In piazza del Duomo, di fianco alla farmacia in angolo con Borgo San Lorenzo, c’era un piccolo  negozio che faceva, fino a notte inoltrata, piccoli panini farciti molto gustosi, luogo abbastanza raro per l’epoca. La notte del 3 novembre ’66, verso le 1,30, ero là con due amici e mentre gustavamo l’ambito panino guardavamo stupiti  il Battistero circondato alla base da un carosello di acqua piovana.
La mattina dopo, giorno di festa a scuola, mi attardavo pigramente a letto quando un mio amico venne a casa mia, in via Jacopo Nardi,  e, invitandomi ad alzarmi, mi disse: “vieni a vedere l’Arno in Viale Mazzini”; ovviamente pensai a una bufala, ma mi affrettai a seguirlo incuriosito…
Il resto è noto.
Con alcuni amici ci organizzammo e decidemmo di dare aiuto alle persone in difficoltà nel centro di Firenze, senza alcuna priorità, alla Biblioteca Nazionale c’era anche troppo affollamento, del resto anche in altre città già stavano organizzando, per i fine settimana, aiuti alla biblioteca con il tour “angeli del fango” (eravamo, inutilmente, già polemici…).
Ma, come dicevo, il resto è noto.
Ricordo con piacere quando la sera, spogliati dei vestiti fangosi, ripuliti alla meglio, senza acqua e luce, ci ritrovavamo con amiche e amici, alla luce di una candela, per raccontarci la giornata passata godendoci il fumo di una rara e benedetta nazionale semplice.
Quando capita di parlare di quell’evento dico spesso che lo ricordo come uno dei periodi più belli della mia vita, certo avevo 19 anni e c’era ancora tanto futuro, ma del sentimento solidale e diffuso che ho provato in quel periodo non ne ho più avuta la sensazione. Inoltre, forse per reazione al disastro che giornalmente si mostrava ai nostri occhi, si manifestò una certa disponibilità ad uno scambio di amorosi sensi… via, eravamo angeli, ma molto laici!
Come ricordo tangibile dell’alluvione mi è rimasto il disco “The Beach Boys – introduce Barbara Ann”: presso un “dancing” in località Scopeti di Fiesole fu organizzato uno spettacolo per la raccolta di fondi pro alluvionati e all’interno della manifestazione, sulla scorta di un programma radiofonico allora in auge, fu confezionata la competizione canora “bandiera gialla” con in palio il disco summenzionato; tra i pochi partecipanti Riccardo Marasco (non ancora menestrello toscano), che eseguì splendide canzoni ottocentesche napoletane , e io con le mie prime canzoni autoriali. Vinsi io, immeritatamente e probabilmente perché giocavo in casa…



Nessun commento:

Posta un commento