24/11/16

LA MIA ALLUVIONE di Renato Focili

All'epoca non vivevo a Firenze ma risiedevo a Chianciano Terme. Forse potrei raccontarti solo di strani casi della vita, forse di sindrome del sopravvissuto, dell'angoscia per le pene altrui e di occasioni mancate.
In breve ho evitato l'alluvione solo per la circostanza della data, sarei dovuto venire a Firenze, insieme ad altri amici, il 5 od il 6 e soggiornare per qualche giorno in una pensione in via Faenza. La mattina, ancora in pigiama, sentii le prime frammentarie notizie alla radio e posticipai la partenza. Cercai di mettermi in contatto col gestore della pensione ma fu inutile e seppi poi che erano rimasti isolati per giorni per l'altezza dell'acqua.
La preoccupazione in famiglia aumentò moltissimo perché fummo informati che diversi parenti erano rimasti alluvionati a Grosseto e nei giorni successivi i nostri intenti furono volti a portar loro conforto. Raggiungerli fu un'odissea per il dissesto ed i crolli delle strade della Maremma.
Quando potei infine raggiungere Firenze la situazione era in qualche modo stabilizzata, c'era ancora molto fango e le cantine ancora allagate. Fu comunque un trauma ed una pena essere a contatto con un dramma di tali dimensioni. Pressato inoltre dai miei impegni e dalla mancanza di rapporti di amicizia o conoscenza di persone residenti persi qualsiasi opportunità di rendermi utile in qualche modo.

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