30/10/13
WOLF e DEPERTHES - PRENDERE DUE PICCIONI con Aroldo Marinai
Mettiamola
così: un pullman riporta a casa, da Dresda a Berlino, un rumoroso gruppo di
anziani turisti. L’autista preferirebbe il silenzio ai canti e agli schiamazzi,
ma il suo carattere tranquillo lo protegge e intanto con la mente ripercorre
l’intera vita in brevi lampi di memoria. Questo racconto di Christa Wolf,
dedicato al marito, è l’ultimo pubblicato quando già lei era scomparsa (2011).
L’anziano
autista, August, rivive l’infanzia, l’arrivo da fuggiasco e orfano dalla
Prussia al tubercolosario che lo vedrà innamorarsi, lui di otto anni – ma come
altrimenti dire – di una adolescente che poi come lui guarirà. Il clima e
l’ambiente, si è capito, sono quelli della Davos della Montagna Incantata.
Ma, o
perché si tratta di spagnoli (e qui si sprecano le schioppettate contro il
nostro), o francesi, o di nazionalità incerta e la prudenza consiglia il
riserbo. Quando viene abbandonato possiede abiti, un letto, un fucile, una
libbra di polvere, palle, tabacco, una scure, un coltello, una pentola, una
Bibbia ed altri libri di devozione più i suoi strumenti di marina.
Eppure cresce fra malattie e morti fino a trovare un
lavoro (quello che ha sempre sognato: autista di camion), una moglie paziente e
devota (credo, dice lei decidendo di sposarlo, che tu sia una persona perbene).
Alla fine: ho avuto una buona vita. Christa Wolf usa una economia espressiva
eccezionale, quasi asciutta cronaca lirica.
I due
piccioni:
Christa
Wolf, August, edizioni e/o, 2012 - Consigliato
Deperthes,
Storie di naufragi, Martello editore, 1968 - Introvabile
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