03/11/13

FACCE DI BRONZO (PRIMA PARTE) di Stilicone

Chi si occupa di beni culturali, lo sa bene: la valorizzazione, senza la conservazione, non ha senso. Mai nessuno mostrerebbe un dipinto da restaurare, se non per motivi di fund raising o per smuovere le coscienze popolari. Quindi, i beni culturali - prima di essere valorizzati, cioè mostrati, fatti apprezzare e da ciò ricavarne anche risorse destinate proprio al loro mantenimento e gestione – bisogna che siano conservati e tutelati. Su questo credo ci siano pochi dubbi.


Ma a qualcuno questa situazione “pesa”.
Da una settimana, in piazza della Signoria, è iniziato un intervento di manutenzione straordinaria al Perseo di Benvenuto Cellini, monito di bronzo che sta da secoli nella Loggia dei Lanzi. Facendo una calzante similitudine potremmo affermare che, dovendo stare 12 mesi alle intemperie, per conservarsi ha bisogno di un “vestito” che lo protegga. Si tratta di strati di materiali protettivi la cui natura e resa sono state testate in passato con risultati eccellenti.
Comunque sia, ogni “abito”, se pur di ottima qualità, però alla fine si logora. E allora va cambiato. Ecco quindi l’intervento di questi giorni: si rimuovono i vecchi strati di sostanze protettive, si dà una bella pulita al bronzo “nudo” e poi lo si “riveste”… pardon, lo si ricopre di nuovo strati protettivi che garantiranno la conservazione del capolavoro almeno per altri 10 anni.
Per un’opera del genere, nota in tutto il mondo, ammirata e fotografata ogni anno da decine di milioni di persone che arrivano da ogni continente, è il minimo che si può fare per conservarla e valorizzarla.





 

Certo che, a occhio nudo, prima che il ponteggio venisse montato, nessuno avrebbe detto che il Perseo necessitasse di un intervento di manutenzione straordinaria (il primo, dopo tre di tipo ordinario e di controllo): l’opera appariva comunque in perfetta forma, lo testimonia anche il colore (scuro) del bonzo. In effetti le intemperie le prende tutte, ma dalla pioggia è parzialmente protetto e poi i protettivi, come detto, funzionano.
Non così per gli altri bronzi della piazza.
E qui si apre un diverso, triste capitolo della vicenda. Verso nord-est, rispetto al Perseo, ci sono quattro gruppi scultorei che circondano il marmo del Biancone, mentre al centro della “L” della piazza campeggia, austero e inquietante, Cosimo I a cavallo. Sono tutte opere in bronzo, di Giambologna e tutte gridano vendetta. Soprattutto nei confronti del Perseo, che invece è curato, protetto, ammirato.

(CONTINUA)

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