Ho appena fatto in tempo a scattare col telefonino questo schifo di foto che la maschera (si chiamano così anche a teatro?), un ragazzo giovane certamente assunto per la sua efficienza straordinaria, mi è piombato addosso e mi ha detto "Nisba!", insomma non ha detto così ma voleva dire che non si possono fare foto.
E' che mi ero fatto prendere dall'entusiasmo per quello spettacolo bellissimo che ieri sera si stava svolgendo al teatro fiorentino della Pergola. Sullo sfondo della foto si vedono (male) i meravigliosi cavalli di Mimmo Paladino, cavalli, praticamente unici elementi scenici, protagonisti del "racconto" de "le donne, i cavalier, l'arme, gli amori". Sulla sinistra del palco si vede (peggio) Stefano Accorsi, sulla destra si intuisce l'ectoplasma di Marco Baliani. Me l'ero vista brutta prima dell'inizio di "Giocando con Orlando", l' "inedita balata in ariostesche rime" piena di invenzioni testuali e sceniche e anche di arguti e improvvisi toni comici, circondati com'eravamo da minacciosi teeagers vocianti usciti forse da un film di Romero. E invece il miracolo si compie, i fanciulli, anche ai quali forse Astolfo ha iniettato nel naso il senno perso dal furioso Orlando e ritrovato sulla Luna, offrono un silenzio incantato rotto solo da belle risate esplose a punto debito e i due sul palcoscenico a loro volta offrono una performance di straordinaria bravura, sia dal punto di vista vocale che fisico. Ecco, una di quelle situazioni che ti fanno pensare meno male che ci sono venuto.
Si replica solo oggi e domani, qui. ma poi "Giocando con Orlando" prosegue la tournée in tutta Italia, da Roma a Milano, da Genova a Bologna per concludersi a Napoli nel mese di marzo. credetemi, vale la pena di andarseli a cercare questi splendidi paladini.
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