30/01/14

NEBRASKA E QUEL MERAVIGLIOSO VECCHIO RIDICOLO di Gianni Caverni

Lui é un vecchio coglione cocciuto che vuole andare a Lincoln, nel Nebraska, per ritirare un milione di dollari. Li ha vinti e li vuole, e non sente ragioni. A piedi, vuole andarci; dal Montana dove abita che non so bene dove sia e nemmeno dove sia il Nebraska ma si capisce subito che é roba da pazzi volersela fare a piedi, e da vecchio poi. Lui é Woody Grant, il personaggio dico, magnifico, con una nuvola scoordinata di capelli bianchi in testa e uno sguardo stralunato e da oscar.
Uno sguardo, anzi proprio quello sguardo che hanno certi vecchi, vivi come gli pare a loro e come gli é parso alla vita. Uno sguardo che in fondo è quello che vorresti avere quando toccherà a te magari voler andare a piedi a Barletta.
A fare Woody Grant il regista di Nebraska, Alexander Payne, ha chiamato un magnifico Bruce Dern che personalmente non mi ricordo di avere mai visto prima, ma certo dipende da me. E non è vero poi che non lho mai visto prima: questo Bruce Dern che fa Woody somiglia, secondo me ma fidatevi, a Lee Marvin,
a Gerry Mulligan
(che dopo Serge Chaloff ha fatto cantare il sax baritono con la voce di un vecchio brontolone ma capace di coniugare il verbo amare), al mio amico Marzio 
 (che, tesoro di un uomo, ha scritto delle gran belle Microsie per questo blog) ed a Nick Nolte
che è rimasto lunico vivo di questo quartetto, accidenti.
E stato dopo un bel po dallinizio che mi sono accorto che il film è in bianco e nero: può dipendere dal fatto che sono rincoglionito, ma credo proprio che invece i colori dellanima siano sgargianti in questo bianco e nero.
E poi vi siete accorti finora che anche questo articolo è in bianco e nero? No eh? Per il resto è uno straordinario road movie, uno straordinario film su un figlio e un padre,
su una moglie di un vecchio e il vecchio ( lui è allospedale lei gli sistema i capelli e gli dice Stupido idiota, duramente le parole, dolcemente il gesto), sulla fortuna che prende per il culo, sull America dei freaks (in tutti i sensi) e della crisi devastante come la nostra, sulla pochezza e la grandezza della vita.
Un film come questo che a vederlo si piange e si ride è una garanzia e un regalo appassionato che ognuno in sala e poi fuori si gestisce come vuole. Credetemi, straordinaria è linterpretazione di Bruce Dern (e con lui di Lee Marvin, di Gerry Mulligan, di Marzio, di Nick Nolte), di Bob Odenkirk (la moglie), di Will Forte (il figlio minore) e di tutti gli altri,
di Lincoln (la città), del Nebraska (lo stato).
Poi quel passaggio lento e trionfale, e meravigliosamente ridicolo, di Woody nel paese natale alla guida del furgone nuovo e fiammante, con un compressore nuovo nel cassone, con il cappello appena vinto davvero, col figlio rintanato perché non lo vedano vale molto di più di un milione di dollari! Valeva davvero la pena andare fino a Lincoln per vincere un premio così, il vecchio coglione cocciuto aveva ragione!
Ah, mi piace tanto fare foto al cinema.

 

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Visto stasera, ottimo consiglio Gianni.
    Molto bello!

    Sono d'accordo su una certa somiglianza anche se non avrebbe mai voluto un furgone :)

    A presto

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