DietrooooFront! Certamente l'idea bellissima di Giovanna Giusti non ha bisogno della bruta secchezza dell'ordine impartito a squarciagola da un tenente qualsiasi. E praticamente senza il minimo dubbio nella tredicesima edizione di I mai visti, l'esposizione voluta da Gli amici degli Uffizi che ogni anno per le feste natalizie propongono opere d'arte meno conosciute provenienti dalla riserva della Galleria, almeno metà delle opere in mostra sono davvero mai viste.
Il lato nascosto delle collezioni è il sottotitolo della mostra che, nella sala delle Reali Poste fino al 2 febbraio, offre l'inconsueta vista anche dell'altra parte di un quadro: se insomma i tagli di Fontana suggerivano l'imperativo moderno di andare oltre la superficie delle cose Giovanna Giusti e Antonio Natali ci propongono di ribaltare proprio il punto di vista svelando al grande pubblico il mistero dei pentimenti dell'artista, le sue incertezze, gli oscuri segni di secoli di inventari, le dediche, le poesie e le prose che hanno accompagnato segretamente la vita di queste opere.
E si apre un universo sconosciuto e affatto umano costellato di immagini e segni che testimoniano sia le debolezze degli artisti come la perentorietà di classificazioni destinate ad essere comunque temporanee, come i pensieri e i sentimenti degli autori.
E' vero che nessuno dei visitatori può vedere cosa celi il retro di una tela o di una tavola, giacché la faccia che a lui si mostra è quella nobile. La parte posteriore resta un mistero. In questo senso l’esposizione odierna sarà anche un bel divertimento intellettuale scrive Antonio Natali nell'agile catalogo, edito da Sillabe, che accompagna la mostra.
E Giovanna Giusti definisce la mostra un'occasione per entrare nel mondo degli addetti ai lavori, per vedere le opere come a noi storici dell'arte che lavoriamo nei musei è dato fare, associando all'aspetto iconologico, privilegiato alla vista e fondamentale nella comprensione dei contenuti che abbracciano i dati storico-sociali, anche la decifrazione dei segni che ogni opera, a tutto tondo, si porta addosso.
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