18/12/13

NELL'ACQUA L'AUTORITRATTO DI BILL VIOLA AGLI UFFIZI di Gianni Caverni


Solo fino al 22 dicembre, attenti! Non è proprio il caso di lasciar passare questi pochi giorni senza darsi da fare per trovare assolutamente il tempo di andare a San Pier Scheraggio, agli Uffizi, a vedere Self Portrait, Submerged di Bill Viola. L'opera, realizzata quest'anno dal più famoso videoartista del mondo, è stata da lui donata alla Galleria per arricchire il Corridoio Vasariano, luogo da lungo tempo deputato ad accogliere una ricchissima collezione di autoritratti.
Viola, di origini italiane (il nonno era calabrese), ha stretto un rapporto saldo con Firenze fin da quando, a 23 anni, si trovò a lavorare nella nostra città, come tecnico, per Art/Tape/22 che fu fondato fra la fine del 1972 e l'inizio del 1973 da Maria Gloria e Giancarlo Bicocchi e che fu uno dei quattro centri italiani di produzione di Videoarte che, negli anni '70, hanno fatto la storia italiana di questo mezzo espressivo e di questo linguaggio.
Bill Viola (e non Vaiola come si ostinano a dire alcuni con snobistico birignao anglofono), nato a New York nel 1951, ha voluto dimostrare il suo amore per Firenze con il dono di quest'opera agli Uffizi "perché aver lavorato da giovane qui - come ha dichiarato al momento dell'inaugurazione - mi ha cambiato la vita ed è stato un passo decisivo nella mia definizione di videoartista".
L'autore appare, nello schermo disposto verticalmente nel cuore dell'abside dell'importante chiesa medievale in parte distrutta dal Vasari per fare spazio alla realizzazione della Galleria degli Uffizi nel 1560, immerso nell'acqua, vestito (con una camicia per l'appunto proprio viola): il minuto reale di apnea di Viola è stato da lui dilatato attraverso la sua consueta slow motion fino a raggiungere la durata di circa 11 minuti.
Il corpo dell'artista, il suo volto dagli occhi chiusi, le sue mani, appaiono su uno sfondo di sassi tondi di fiume: le distorsioni che muovono l'immagine non sono frutto di complessi effetti video, ma, al contrario, il risultato bellissimo e del tutto naturale, della mobilità dell'acqua attraverso la quale si vede la scena. Da anni Viola lavora utilizzando l'acqua che per lui ha il significato simbolico del cambiamento, della trasformazione, della rinascita e da sempre l'artista si è confrontato attivamente con l'arte italiana, particolarmente rinascimentale e manierista: indimenticabile, per fare un unico esempio, la sua reinterpretazione (The Greetings - 1995) della Visitazione di Pontormo conservata nella Cappella Capponi nella Propositura dei Santi Michele e Francesco a Carmignano e di recente restaurata.

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