21/04/15

"MIA MADRE" SECONDO ME di Gianni Caverni

Via, mi tocca. C'è da parlare di Mia madre di Nanni Moretti. Ho aspettato un paio di giorni per farmelo sedimentare dentro, ma ora mi tocca.
Dico subito che mi è piaciuto, e molto, così che i fustigatori di Moretti, così attivi nella smania freudiana di "uccidere il padre" (e non è una questione di età) e così frequenti nelle fila sbandate del popolo (?) di sinistra (?) possano cominciare subito a infamarmi. 
Non solo, sospinto da spericolata audacia, aggiungo che ho trovato di grande livello la recitazione della Buy e, crepi l'avarizia, di grande livello anche quella di Nanni Moretti! Ecco, ormai l'ho detto. Ma mi va, e molto, anche di argomentare tutto questo.
Sapete perché mi è piaciuto, e molto, il film? Perché non mi sono commosso. Dovete sapere, se già non ve ne siete accorti, che col passare degli anni ci si commuove più facilmente e per quanto mi riguarda raggiungo ormai livelli da record. Inutile dire quindi che, nonostante il rapporto che ho avuto con mia madre non sia stato fra i migliori, mi aspettavo qualche agguato lacrimale che mi avrebbe costretto a nascondermi (me ne vergogno, sarà grave?). Invece niente, eppure le emozioni non mancavano ma direi che riguardavano la vita, non la morte, la presenza, non l'assenza, l'acquisizione, non la rinuncia. 
Chi mi accompagnava ha detto, dopo lo scorrere di tutti i titoli di coda, "è un film sull'amore" e più ci penso e più mi convinco che abbia ragione. E poi non è un film tragico, si ride anche e nemmeno così raramente.
"Mi hai dato ragione! Mi date sempre ragione!" urla arrabbiata Margherita Buy, che interpreta una regista, ai suoi aiutanti sul set di quello sgangherato film sull'occupazione di una fabbrica: non possono sussistere dubbi, nel gioco autobiografico Nanni Moretti si incarna nel personaggio interpretato da Margherita Buy. 
Ed è infatti lei, dilaniata com'è fra l'impossibilità emotiva ad ammettere l'imminente morte della madre, fra la tendenza a viverla un po' anche come un complotto contro di lei, fra il film che non quaglia, a riflettere molto morettianamente che tutti si aspettano che lei capisca, conosca, interpreti mentre invece lei non capisce proprio nulla. Cerca di aiutare la madre ad andare in bagno ma si arrabbia bruscamente con lei perchè non ce la fa, "sono solo tre metri!" le urla. L'attore che è stato il suo compagno, e magari lui sperava/credeva di esserlo ancora, la smonta, l'asfalta dicendole cose terribili sul suo egocentrismo, sulla sua difficoltà di amare, cose che lei in fondo sospetta siano vere. 
Tanto che ne parla col fratello (Nanni Moretti) e gli chiede perchè lui non gliel'abbia mai detto, ed è dolce ed affettuoso il sorriso di lui mentre le fa capire che invece gliel'aveva detto eccome.
Ecco, un gran bel fratello Giovanni, quello che si è assunto naturalmente e serenamente il ruolo dello "smussatore", quello forte in grado di assorbire le debolezze altrui ed accoglierle con amore. Quello che c'è da sperare esista in ogni famiglia che se non c'è siamo tutti più poveri ed indifesi. In grado anche di accogliere la follia narcisista di John Turturro, l'attore protagonista del film della Buy, che gli si affida al punto di confessare che il suo non ricordare le battute e il rallentare la realizzazione del film sono il frutto di un alzheimer precoce ed ereditario. 
In grado di fare una scelta drastica come quella di licenziarsi per essere più pronto alle difficoltà profonde che questa società sfinita ci propone.
Insomma non sono d'accordo con quanto ha scritto sul film la mia amica Maria Antonietta Serra, spero vorrà perdonarmi. Su una cosa siamo certamente d'accordo: l'intensità assoluta dello sguardo di Margherita Buy che chiude il film.
Si tratta certamente di un film che divide, per cui chi vorrà dica la sua e prometto di pubblicarlo.

3 commenti:

  1. Certo che ti perdono :-)
    e mi piace pure questa tua recensione così appassionata.
    Quanto al film sull'amore sarà anche così,ma il suo narcisismo mi lascia perplessa.
    Restiamo quindi silenti e in cordata, tutti per mano, tenuti insieme dallo sguardo di Margherita.
    Maria Antonietta Serra

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  2. Sono completamente d'accordo completamente con il Mister.
    Anche sulla Buy, che spesso fa la Valeria Bruni Tedeschi de noartri, ma non questa volta.
    Picchigol

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