16/04/15

C'E' PORNO E PORNO? di Miss Holmes


Una vacanza, al sole tiepido delle festività pasquali, era proprio quello che mi ci voleva.
E l’ho impiegata bene, amiche e amici.
Ho anche curiosato un po’ qua e là e mi sono imbattuta in un progetto interessante assai.
Premessa: devo ammettere che, nonostante la passione che nutro per il soggetto, non ho mai visto un film porno. Mi è bastato imbattermi in immagini spuntate dal web, fare qualche ricerca e sfuggire con vago imbarazzo le copertine di giornaletti e dvd pruriginosamente esposti in edicola per farmi passare qualsiasi velleità esplorativa.
A demotivarmi concorrono diversi fattori: dalla sciatteria, almeno all’apparenza immediata, di certe produzioni fino (soprattutto) al trattamento riservato al corpo delle donne, mostrato non di rado con violenza e inevitabilmente sottomesso e prono a qualsiasi desiderio del maschio superdotato di turno. Aspetti che, lungi dall’eccitarmi, mi smosciano in modo devastante.

Eppure la vista è un senso importante per l’erotismo. Eppure un film porno, proprio porno non erotico, lo vedrei volentieri. Per sperimentare quel tipo di eccitazione diversa, visiva, immediata. Guardare altri o altre che fanno sesso, che godono, che si allacciano, si leccano, si accoppiano, è un’idea che mi solletica e di cui mi piacerebbe sperimentare gli effetti. Insomma, vorrei un porno in grado di stimolare i miei sensi senza mostrarmi donne ridotte a orifizi invasi dappertutto da membri ipertrofici di maschi senza volto.

E forse l’ho trovato. Qui:
http://www.leragazzedelporno.org/

Un gruppo di donne, registe, attrici, artiste di varia provenienza e occupazione, insieme al lavoro per “un progetto di cortometraggi porno d’autore”. C’è un manifesto sulla pornografia al femminile, quello scritto nel 2009 dalla regista svedese Mia Engberg (autrice di The Dirty Diaries Project, sulla stessa linea di quello delle RDP italiane) cui le ragazze nostrane hanno aderito. Ci sono iniziative, preview dei lavori, la raccolta fondi. C’è il blog in cui si racconta il procedere del progetto ma anche molto altro. C’è spazio, tanto spazio, senza vergogne, senza ombre, per il desiderio femminile, per il sesso visto, vissuto, voluto dalle donne. Punti di vista diversi.
Mi è piaciuto: molto. Tanti stimoli, tante emozioni, via dalla meccanicità e dalla superefficienza fisica di quello che ho percepito del porno mainstream. Mi sono sentita in zona franca, mi sono sentita libera da quel vago abito di santarellina priva di voglie che una certa parte della nostra società continua a cercare di imporci e anche ben lontana dall’esposizione brutale da carne al macello di altre realizzazioni.
Mi è sembrato un passo importante verso la presa di un certo potere per le donne: quello di rivendicare la propria potenza sessuale, il proprio desiderio. La possibilità di dire: voglio, prendo.
Se vi va, dateci un’occhiata. Poi parliamone, sempre se vi va.


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