18/04/15

FABBRICA EUROPA XXII di Gianni Caverni

Due le novità assolute di questa 22sima edizione di Fabbrica Europa: torna la musica dopo alcuni anni di assenza, affidata alla cura di Maurizio Busia che ha preparato per l'occasione un programma originale e stimolante. L'altra novità riguarda l'arte contemporanea che nelle ultime due edizioni era stata presente con due grandi installazioni, di Maurizio Nannucci prima e di Marco Bagnoli un anno fa, che occupavano tutta la prima grande navata della Stazione Leopolda. Certo la "contaminazione" (e dai!) fra le arti non permette distinzioni rigide ma è altrettanto certo che Sergio Risaliti, ormai Mister Ovunque nella scena artistica fiorentina, non risulta quest'anno far parte del team che ha definito il programma. 
Fabbrica Europa, "il nostro punto fermo nelle dinamiche culturali europee" come l'ha definita Cristina Giachi, la vicesindaco, resiste dunque all'invecchiamento ma soprattutto alle difficoltà crescenti di assicurare un programma di alto livello con il continuo limitarsi delle risorse disponibili. Per la gioia del colto e dell'inclita, del curioso, dell'appassionato, del simpatico "perdigiorno" che trova alla Leopolda e nelle altre sedi rifugio notturno sicuro, di una città che fa bene a tenersi stretto caparbiamente questo ormai assoluto patrimonio di eventi, per la loro gioia, e quella di un monte di altre persone, il programma di Fabbrica Europa si snoda dal 7 maggio al 3 luglio praticamente ininterrottamente e spesso con più di un appuntamento quotidiano.
Il programma completo si trova al www.fabbricaeuropa.net. Tutto comincia alle 18 del 7 maggio alla Leopolda con Cantare in azione - Canti sacri curdi e armeni e un ora dopo con l'inaugurazione dell'installazione CCAP / Cristina Caprioli - Trees ("una foresta in movimento, una fiaba digitale in cui perdersi, diventandone parte. Un bosco di ombre dove aggirarsi con attenzione, seguendo la propria natura e il proprio temperamento. In alcuni momenti l’installazione si animerà della presenza di performer che ci guideranno, daranno il ritmo, mostreranno come muoverci, creando una coreografia fatta di condivisione"). Alle 21 Zap della Lee Hee-moon Company ("ZAP unisce suono, vocalità, musica strumentale e danza in un percorso che sa dare nuova forma a storie antiche anche grazie alla sapiente messa in scena di An Eun-mi. Luci, costumi e scenografia contribuiscono a consegnare all’incanto del pubblico una raffinata contemporaneità).
La Corea e l'oriente dunque sotto la lente di Fabbrica Europa, ma anche la cultura curda ed armena. D'altronde FE "lavora da sempre per costruire ponti di conoscenza e occasioni di consapevolezza culturale, individuando percorsi possibili, traiettorie inusuali e trattenendo memoria di ritualità passate e presenti. Memoria che dia la spinta per riattivare un impegno collettivo dello sguardo,della percezione, del gesto. Verso un futuro dagli orizzonti ancora aperti" come si legge nel comunicato stampa preparato per la presentazione del programma. 
Significativa l'affermazione di Maurizia Settembri, da sempre anima di FE, "che abbiamo sempre cercato di riportare, anche solo temporaneamente, in Italia coloro che erano stati costretti per trovare spazio, ad andarsene", e il programma conferma questa volontà.
Dal 7 maggio dunque al 2 / 3 luglio, quando, alle Murate, si svolgerà la sesta edizione del Festival au Desert (con "Greg Cohen (contrabbassista di Tom Waits e John Zorn), Aly Keita (virtuoso del balafon maliano), Awa Ly (carismatica cantante franco-senegalese), Karim Ziad (batterista e direttore del Festival Gnawa di Essaouira), Vincent Segal (violoncellista francese), Hamid El Kasri (musicista e cantante gnawa)").
Nel mezzo un ricco mucchio di occasioni, da Bul-Ssang  ("che combina magistralmente la pop art delle statue di Buddha, la danza contemporanea, la danza tradizionale e le arti marziali di diversi paesi asiatici: un’esplorazione delle tradizioni asiatiche e del loro conflitto con la modernità e con l’Occidente") a ST()MA di Cristiano Calcagnile, batterista, percussionista, compositore, che definisce il suo lavoro "la metafora attraverso cui guardo alla trasformazione come necessità vitale ed evolutiva, una parafrasi artistica che ne coglie gli aspetti più intimi e conflittuali e ne conosce le fertili contraddizioni". 
Da KK//I'm a kommunist kid di Glen Çaçi, autore e performer albanese, a EPICA ETICA ETNICA PATHOS – 25 anni con Gianni Maroccolo, Massimo Zamboni, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e la partecipazione di  Ginevra Di Marco e Angela Baraldi ("Epica Etica Etnica Pathos è il quarto album del gruppo punk rock italiano CCCP Fedeli alla linea, pubblicato nel 1990 dalla Virgin Records. Uscito come doppio, è l’ultimo del gruppo che, di lì a poco, si scioglierà").
 

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