03/09/13

POST SCRIPTUM: Bukowski/Chinaski secondo Domenico Coviello


"Siamo schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla"
 
 

Che pacchia quassù, fra le stelle. E non dico dello spettacolo astronomico, chissenefrega. E che anche da morto mi fanno fare il cazzo che mi pare. Ossia le uniche cose che ho sempre saputo fare: scrivere, bere molto, lavorare il meno possibile, amare donne a piacimento e senza sosta.

Del resto, una volta schiattato, glielo dissi subito agli angioletti che vennero a prendere la mia anima: ragazzi, non mi rompete i coglioni. Ditemi piuttosto di che razza di sesso siete. A voi ripeto quanto ho scritto: tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti e invece no, siamo schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla. Quanto a me, sono solo un vecchio che racconta delle storielle sporche, e che ha sempre scritto per giornali che, come me, potevano morire domattina.

Comunque osservo che ancora oggi molta gente non sta bene. Non fanno mai una follia, una stronzata. Chissà che vite tristi. Sì, certo, la coscienza ce l’hanno a posto. Ma poi? Non leggono una poesia anche se non ci capiscono un cazzo, non ruttano mai, non piangono di disperazione, odiano l’alcol, fumare per carità, scommettere al poker no.

Oppure quelli che nel weekend tirano su di coca per farsi passare i guai: quando lei ci sta, a loro non gli si rizza più, sono strafatti. No, dico io. Ma è possibile? Beh, a me datemi una macchina da scrivere, una pagina bianca e dei tasti da schiacciare.

Accanto niente donne scassaminchia, ma una bella birra ghiacciata. Ditemi che è venerdì, o sabato o domenica: vi prometto che il pezzo viene giù subito, di botto. E che da mercoledì i miei scritti vi infetteranno di nuovo come un virus, nelle vostre città marce fino all’osso.
 

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