Con la cultura non ci si mangia? Non solo ci
si mangia, ma ci si rifà il guardaroba e forse si cambia anche la macchina. L’8
marzo sarà ricordato non solo per l’edizione 2014 della Festa della donna, ma
anche per l’apertura a Palazzo Strozzi (spazio mostre gestito da una fondazione
a capitale pubblico e privato, ma dove lo Stato è assente) della mostra
dedicata a Pontormo e Rosso Fiorentino, due straordinari pittori manieristi. La mostra è un evento ed è il risultato del lavoro di due curatori:
Carlo Falciani ma soprattutto Antonio Natali. Ai più passerà inosservato un
paricolare: Natali è il Direttore della Galleria degli Uffizi, primo museo
d’Italia e punta di diamante del Polo Museale Fiorentino. Quest’ultimo sin dal
1998 ha stretto un rapporto di concessione di taluni servizi a un pool di
aziende che hanno formato un’associazione temporanea di imprese, la cui
esistenza è legata proprio ai margini che si ricavano dalle mostre.
Parte da questi assunti una raffica di domande
che sicuramente resteranno senza risposta, ma che è inevitabile che ogni
persona di buon senso si ponga.
Perché il Soprintendente del Polo Museale
Fiorentino (quindi capo di tutti i musei statali di Firenze) ammette che il
Direttore degli Uffizi curi una mostra in spazi non statali?
Perché il concessionario deve subire una
simile iniziativa che causa solo danni?
Perché il Direttore degli Uffizi, che ha
sempre criticato le mostre che gli svuotavano il museo, stavolta è lui stesso a
decidere di staccare dei capolavori assoluti (come la Madonna delle Arpie di Andrea del Sarto, Mosè difende le figlie di Jetro di Rosso Fiorentino e il Ritratto di Cosimo il Vecchio di
Pontormo) per esporli a Palazzo Strozzi?
Come si può ammettere che Natali, il Direttore
degli Uffizi, sia allo stesso tempo richiedente e concedente di un prestito?
La mostra è un evento, indubbiamente, ma la
sede naturale di una simile esposizione non poteva che essere la Galleria degli
Uffizi. Chissà quali potentati e interessi hanno spinto in un’altra (sbagliata)
direzione questa straordinaria esposizione.
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