Tre su tutti: ci sono troppi topi; la monnezza non si sa come smaltirla, dato che la discarica di Malagrotta è come la Terra dei Fuochi; l’Atac sta messa male: assenteismo e tangenti.
Insomma: sò casini… Ma la Città Eterna, viva e vegeta da quasi tremila anni, nun se fa mancà gnente: 12 candidati sindaco come gli apostoli del Cristo, 28 liste zeppe di aspiranti consiglieri in Campidoglio e nei singoli municipi cittadini. In tutto duemila persone che danno l’assalto ar
gruzzoletto. Ora o mai più per i prossimi 5 anni.
Insomma: sò sordi… E allora daje coi manifesti a tutto muro, nella metro e sui bus.
Come per Giorgia Meloni, secondo cui “Ogni cittadino conta. Questa è Roma”…mmmhhhhh…masticazzi!
Non è più consolante il Giachetti, il quale sostiene che con lui “Roma torna Roma”: ci è o ci fa?
Quasi meglio Marchini che imposta il suo slogan sulla libertà (sai che novità): “Liberi nel dire no agli abusivi”. Diceva anche “Liberi dai partiti” ma dopo l’esplicito appoggio di Berlusconi e Forza Italia è diventato maestro di arrampicata sugli specchi concavi: “Beh…siamo liberi e a noi si sono uniti altri liberi…”. Sìvvabbé.
Di sangue e saliva parla CasaPound, che scomoda “Il (sacro) sangue dei Padri” e “la (sporca) saliva dei politici”. Qualcosa di meno liquido e schiumoso?
Niente da fare. Allora, in fin dei conti, meglio affidarsi a “Iorio Sindaco”. Lo sfidante del Movimento Sociale Italiano (ma non era stato sciolto oltre 20 anni fa?) chiama i romani a fermare “l’invasione aliena”. Maddeghé?
Dell’Isis, naturalmente. E allora vai col manifesto più bello (?) in assoluto!
Una grande foto dei tagliagole con la bandiera nera e sotto la scritta:
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