Dal 16 al 22 maggio, Ristorante India (chiuso il martedì),
via Gramsci 43A, Fiesole.
inaugurazione lunedì 16 maggio alle 19,30
Si
chiama Lucie. Abita a Basilea, è la compagna del nonno
ottantasettenne di Lara Conama Mumenthaler, la giovane fotografa che
questa settimana espone per “Un attimo prima”. Un attimo prima e
un attimo dopo di un tragico vuoto che si rinnova ogni giorno.
Lara
ha scattato queste foto un mese fa, nella loro casa, ma nel frattempo
suo nonno e Lucie si sono dovuti separare temporaneamente perché lui
ha subito un'operazione al cuore e non è in grado di accudirla.
Erano
stati fidanzati da ragazzi, molti anni fa, poi si erano persi. Ognuno
è andato per la sua strada che li ha portati entrambi a sposarsi e
ad avere una bella famiglia numerosa: Lucie cinque figli, il nonno 4.
Si
ritrovano dopo molti anni, vedovi tutti e due e decidono di
condividere il resto dei loro giorni.
Bello
no? Una bella storia.
Lei,
Lucie, questa storia non la sa più. Lucie è uscita dalla sua vita,
ha l'Alzheimer. Dentro ha un paesaggio devastato.
Lara
l'ha fotografata con infinito rispetto, e non è facile.
Non
è facile entrare in tanta distruzione in punta di piedi eppure con
la consapevolezza di affrontare una questione tanto dolorosa quanto
purtroppo esatta, senza sfumature. Soprattutto senza negare la realtà
nel tentativo di non farla esistere, o almeno di non farla esistere
del tutto, di conservare chissà dove almeno un po' di speranza.
Lara
è capace, e non è da tutti, di fare un reportage, sereno ed
affettuoso, sulla malattia.
La
casa, ordinata con cura, non è mai una gabbia nella quale Lucie è
prigioniera. La sua prigione, la sua gabbia sta dentro di lei.
La
casa è uno scudo, una protezione, come lo sono le molte attenzioni
del nonno, quel bel mazzo di tulipani al centro del tavolo, il gioco
al quale nonostante tutto Lucie si dedica, l'Engadiner Post
che legge, o almeno ci prova, con serena pazienza, quella tazza di
tè, quella luce chiara e discreta, quelle tende candide.
Gianni
Caverni
Direttore
artistico di “Un attimo prima”
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