04/02/15

ALL YOU NEED IS SEX: IL PISELLO PERFETTO di Miss Holmes

Inizia oggi una rubrica a cui tengo molto: ALL YOU NEED IS SEX. Ne sarà la regina una donna, e questo è già interessante, bellissima ed affascinante: MISS HOLMES. 

"John Holmes è stato per l'industria dei film per adulti quello che Elvis Presley è stato per il rock 'n' roll. Semplicemente Il Re" dice Bob Vosse nel documentario dedicato all'uomo di quel record lì al quale anche Elio ha voluto dedicare una delle sue più famose canzoni. 


La nostra misteriosa autrice ha voluto, nella scelta del suo nom de plume, non certo evocare la grevità di certe sue pellicole ma, al contrario fare finta di essere una di lui figlia, meno interessata ai numeri da fenomeno (anche se ... beh vedrete), e più propensa invece ad usare il bisturi dell'ironia.

Sono certo che troverete anche voi tra le sue righe cose che magari avevate anche sospettato ma che forse preferivate ignorare. C'è sempre da imparare anche in una disciplina così antica: ogni giovedì Miss Holmes ci farà da guida e da cicerone, o se preferite da Virgilio, nei piacevoli sentieri di questo inferno paradisiaco.Buona lettura

G.C.



IL PISELLO PERFETTO

C’è una cosa che molte di noi sanno, ma che non dicono. Per pudore, a volte per una grazia un po’ d’antan, forse per non offendere un compagno amato ma non proprio topofthepops.

Questa verità da iniziate è di una semplicità disarmante: il sesso può essere una specie di luna park, se ti siedi sul pisello giusto.Sul pisello, bada bene. Non sull’uomo giusto.



Acquisito questo dato, l’importanza del pisello in sé in quanto strumento non solo di piacere ma anche di espressione di creatività e buon carattere, bisogna avere il coraggio di sfatare due luoghi comuni. (Sono difficili da decostruire in quanto rassicuranti per i maschi e si sa che il pensiero mainstream porta l’acqua al loro mulino. E anche a noi a volte fanno comodo, perché un uomo insicuro attaccato alle sottane è una iattura dalle conseguenze non quantificabili). 



Il primo: non è vero che le dimensioni non sono importanti. Bugia: il pisello perfetto deve essere piuttosto grosso. Non enorme, per carità: fenomeni

 da baraccone? No, grazie.

Sto parlando di quella rassicurante consistenza che sta intorno ai 20 centimetri di lunghezza (da eretto, respirate!) accompagnati da un diametro abbastanza ragguardevole ma senza risultare causa, diciamo così, di disagio.Che conti anche il modo in cui viene usato, lo diamo per scontato: ma quell’effetto “sonosullaruotapanoramica” viene meglio se l’attrezzo ha una certa prestanza di suo.In assenza di fantasia nessuno può niente, è vero. Ma insomma, chi ce l’ha più grosso parte avvantaggiato.



Altro mito: non occorre che sia sempre

 sull’attenti.


 Falso: doversi dar da fare per farlo venire duro al


proprio compagno è deprimente, dai. La mia


 situazione ideale, ad esempio, è trovarmi davanti


 un pisello bello allegro, tanto contento di vedermi


 da rizzarsi in un bel saluto cordiale e gioioso


 appena mi sgancio il reggiseno.


Niente mezze misure, niente sto su ma non


 troppo: dover dare l’aiutino smoscia. Poi si fa, eh.


 Ma vuoi mettere applicarsi ad un attrezzo già


 impettito, ligneo come lo descrivono i manuali di


 anatomia e pronto a entrare in gioco senza


 ulteriori esitazioni?


Detto questo, e le premesse sono importanti, si


arriva subito alla conclusione.


Per arrivarci, a sedersi sul pisello giusto, c’è da

 

lavorare un po’.


Servono spirito critico, capacità di osservazione, il


 coraggio di valutazioni impietose. In questa


 ricerca non bisogna lasciarsi commuovere. A


 vent’anni il rischio è quello di innamorarsi troppo


 facilmente, a trenta di pensare più che altro al

 

lavoro o alla famiglia. A quaranta bisogna fare


 attenzione alla sindrome del tempo che passa. Ma


 con un po’ di leggerezza (e una discreta botta di


 culo) il pisello perfetto farà la sua apparizione.


 Afferratelo senza farvi troppe domande: come


 ricompensa avrete sonni lunghi e ristoratori, pelle


 luminosa e muscoli più tonici. 



È facile riconoscerlo: è quello dei fuochi


d’artificio. 




C’è poco da riflettere, discutere, confrontarsi:


 saliteci sopra e scendete solo se proprio dovete.


 Ma che sia il più tardi possibile, mi raccomando.


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