09/04/14

QUATTRO NASI, UNA BELLA PANCIA E IL CHA CHA CHA = MR. MORGAN di Gianni Caverni


In primis c'è il naso di Michael Caine, un naso bellissimo, un naso nobile, quello che abbiamo sempre apprezzato durante tutta la sua straordinaria carriera. Qui, in Mr. Morgan, il film di Sandra Nettelbeck che uscirà nelle sale domani e che abbiamo visto in anteprima allo Stensen, il naso di Caine assume sicuro il ruolo del protagonista nel mezzo della bella faccia dell'attore che ci consegna una prova di intensità magistrale.
Vedovo, disperato, instabile (in tutti i sensi) perché vecchio, solo, protetto si fa per dire dai suoi libri, ben disposto al suicidio se pur maldestro e a farsi prendere in giro dalle commesse pur di non imparare una parola di francese nei tre anni in cui ha scelto di vivere a Parigi, lui ex professore di filosofia, americano.
 
Il secondo naso è del tutto diverso, non nobile ma classico, greco, forse, italico, forse popolare, appartiene alla bionda giovane Pauline (Clémence Poésy) che incontra Morgan in autobus e se ne occupa. Ecco, se ne occupa, ed è una cosa straordinaria, è inutile negarlo. Perché lo fa con gioia ed allegria.
 
E' anche lei insegnante ma di cha cha cha e quando la vedi ballare fra i suoi allievi ti accorgi che non è affatto quella pallida ragazza qualsiasi che vedevi solo pochi minuti prima.
 
Gira e rigira viene in mente Lolita? Il patetico racconto dell'ultimo colpo di coda del bel vecchio? Non ci siamo! E' amicizia, bella e buona. E basta vedere il sorriso sotto il bel naso di Caine per rendersene conto. Ma lui si sente male (se è vecchio è vecchio!) ed arrivano dall'America, non si sa quanto preoccupati, i due figli proprietari a loro volta ognuno di un naso notevole. Lei, vacua bella bionda, fra shopping (già che c'è) e telefonate, è interpretata da Gillian Armstrong, l'indimenticata Dana Scully di X Files, che per mantenere quella linea non può mangiare più di un grissino la settimana.
Si occupa del padre quanto me ne occupo io (di suo padre) e presto tornerà a Chicago per salvare il marito che sta per soccombere nell'impresa di occuparsi a sua volta dei figli per la prima volta. Per tornare ai nasi quello di Gillian ci ha fatto sognare a partire dal '93 sul piccolo schermo, insomma si sa di che si parla! Di un bel naso medievale, pieno di personalità e di storia, è indossatore lo strabello Justin Kirk, il figlio maschio di Morgan, che se lo porta a giro nel film come se fosse una cosa ovvia: curvo, attento, un po' arrogante quel naso lì fa subito la parte dello stronzo vedendo in Pauline l'arrivista che illude il vecchio citrullo per accaparrarsi i suoi non trascurabili beni. Intanto Michael Caine sfoggia sia a lezione di cha cha cha che nelle aspre e rancorose discussioni col figlio una bella e tenera, per niente dissimulata, anzi portata con orgoglio come le famose rughe della Magnani, pancia da vecchio. A questo punto ci si accorge bene che c'è un rischio: stai a vedere, ti dici, che Sandra Nettelbeck casca nella cacca di un finale lieto e per niente sorprendente? Si, è così. Pazienza, secondo me il film merita lo stesso di essere visto: ci sono dei signori nasi, fidatevi!
PS: è vero, Justin Kirk è davvero bello, ma vi giuro che non è l'invidia che mi fa dire che ha la fronte di chi perderà presto i capelli.
PPS: le foto sono poche ma a un certo punto una signora seduta dietro a me mi ha battuto sulla spalla e mi ha fatto categoricamente capire che lo schermo luminoso del mio cellulare la disturbava. Io quando chi mi brontola ha chiaramente ragione mi viene una rabbia!

Nessun commento:

Posta un commento