mira sdegnato / l’immane casino / o fiorentini / m’avete esiliato / prendete la merda
che dio v’ha mandato". E' l'ubiquo Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale, a citare gli ultimi versi del "L'alluvione" di Riccardo Marasco a conclusione del suo intervento alla presentazione alla stampa, nella sede RAI fiorentina, di "Sotto una gran piova d'acqua ..." il testo teatrale scritto da Sandro Bennucci, Marcello Mancini e Massimo Sandrelli. Il titolo, assai suggestivo, è preso dalla cronaca che Giovanni Villani fece dell'alluvione di Firenze del 1333, devastante come quella "nostra" del 1966.
L'Accademia degli Infuocati e la Fondazione Teatro della Toscana hanno messo in calendario la rappresentazione, in occasione del 50enario di quell'evento disastroso la sera del 4 novembre e il pomeriggio e la sera del 5 novembre prossimi al Teatro Niccolini di Firenze. Sul palco "La compagnia delle seggiole", si chiama così per le scarne scenografie con cui lavorano, spesso solo sedie appunto, darà voce ai tre protagonisti: Piero Bargellini, il sindaco che stava per essere sfiduciato dal Consiglio Comunale e che invece si caricò sulle spalle il peso della tragedia e la responsabilità della ricostruzione; Enrico Mattei, direttore de "La Nazione", allora l'unico quotidiano fiorentino, giornalista di razza capace di scuotere anche i palazzi del potere romano; un ragazzo di 16 anni che ancora non conosceva il concetto di calamità naturale.
Tre personaggi che raccontano l'emergere dalle acque limacciose dell'Arno furente di una città capace di segnare anche con l'ironia l'incrollabile volontà di non soffermarsi a piangere ma di cercare da subito di reagire.
Ancora al Niccolini (11-13 e 15-16 novembre, alle 21) Marco Zannoni interpreta gli svariati personaggi di "Fincostassù" di Alberto Severi: una teoria di figure e vicende, tragiche, comiche e spesso tutt'e due, raccontano il diluvio come in diretta a distanza di mezzo secolo.
il 17 novembre, sempre al Niccolini, "Oltre gli argini" di Paola Presciuttini con Gionni Voltan che racconta ciò che la storia ha conservato dell'alluvione attraverso una serie di personaggi fra i quali l'Arno stesso.
Al Teatro studio Mila Pieralli di Scandicci il 22 e il 23 novembre è in programma "Il filo dell'acqua" di Franco Niccolini interpretato da Dimitri Frosali, Massimo Salvianti e Lucia Socci: un racconto in forma di poema, installazione e rito collettivo mescolando ricordi, testimonianze, lettere, la voce di Sergio Zavoli in RAI, i titoli dei giornali che non riuscirono ad arrivare nelle edicole della città devastata.
www.teatrodellatoscana.it
Tre personaggi che raccontano l'emergere dalle acque limacciose dell'Arno furente di una città capace di segnare anche con l'ironia l'incrollabile volontà di non soffermarsi a piangere ma di cercare da subito di reagire.
Ancora al Niccolini (11-13 e 15-16 novembre, alle 21) Marco Zannoni interpreta gli svariati personaggi di "Fincostassù" di Alberto Severi: una teoria di figure e vicende, tragiche, comiche e spesso tutt'e due, raccontano il diluvio come in diretta a distanza di mezzo secolo.
il 17 novembre, sempre al Niccolini, "Oltre gli argini" di Paola Presciuttini con Gionni Voltan che racconta ciò che la storia ha conservato dell'alluvione attraverso una serie di personaggi fra i quali l'Arno stesso.
Al Teatro studio Mila Pieralli di Scandicci il 22 e il 23 novembre è in programma "Il filo dell'acqua" di Franco Niccolini interpretato da Dimitri Frosali, Massimo Salvianti e Lucia Socci: un racconto in forma di poema, installazione e rito collettivo mescolando ricordi, testimonianze, lettere, la voce di Sergio Zavoli in RAI, i titoli dei giornali che non riuscirono ad arrivare nelle edicole della città devastata.
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