Dal 21 al 27 marzo, Ristorante India, via Gramsci 43A, Fiesole.
inaugurazione lunedì 21 alle 19,30
DAMIANO
BONFITTO
UN
ATTIMO PRIMA DI VIVERE
Damiano
è uno di quei fotografi che il tema lo prende davvero sul serio:
ogni scatto che ha scelto è davvero un attimo prima e di cosa lo si
capisce senza l'ombra del minimo dubbio.
L'attimo
prima del tuffo, dell'apertura completa della porta del treno,
dell'amore, sia quello che si fa in due che quello solitario, della
telefonata tanto attesa, del buio dopo il soffio sulla candela
accesa, del forte colpo sulla pallina da tennis, del volontario
lasciare inerpicarsi in cielo di un palloncino candido come un
fumetto non scritto, ossia come le parole non dette.
Mi
piace segnalare nella foto della porta del treno che è lì bello
pronto a scendete un tizio con un sacchetto in mano, mi piace
chiedermi che cosa ci sarà dentro (una bottiglia per un invito a
cena? Un regalo per un compleanno? Un mazzo di cavolo nero trovato in
offertissima al mercato?). E la ragazza dietro? Sembra giovane, sarà
senz'altro carina non solo per il viso che spunta sotto un casco da
bicicletta.
Torna
a casa? Raggiunge il luogo da cui ha deciso di partire per
un'energica pedalata fra le nostre colline? Che bici avrà? Quelle da
città con il cestino davanti, o una supertecnica per arrampicate su
sconnessi sentieri nel bosco? Sarà sola? No. E invece sì, che non
ha bisogno di nessuno lei.
Mi
piacciono le foto così, lo ammetto. Che sono un frammento di un
racconto del quale finisci volontariamente per essere l'autore, certo
effimero ma divertito. O almeno incuriosito.
Sta
per esplodere il colpo di pistola lo starter, se non mi sbaglio la
quinta corsia è riservata ai favoriti (ma mica ne sono sicuro), bah!
mettiamo che sia così: sotto quella cuffia nera e dietro gli
occhialini il nuotatore tende tutti i muscoli pronto alla partenza
che se è fatta bene è già metà corsa.
E'
questione di un attimo, quasi sempre poi è questione di un attimo.
Un
bianco e nero smagliante per raccontare con più forza proprio quel
momento lì, quello esatto, quello che subito sparisce, quello a cui
non fai caso e quello che ti violenta per sempre.
La
fotografia è l'arte più simile alla realtà? Ma no davvero! Secondo
me non c'è niente di più “astratto” di una fotografia perché
la realtà è fatta di tempo e la foto invece non ha tempo, in tutti
i sensi: non ha tempo perché lo scansa, lo annulla, lo svuota e
perché in fondo non ha tempo da perdere col tempo. Se non quello da
coordinare con l'apertura del diaframma.
Gianni
Caverni
direttore
artistico di Un attimo prima
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