Dal 29 febbraio al 6 marzo, Ristorante India, via Gramsci 43A, Fiesole.
inaugurazione lunedì 29 alle 19,30
Elisa
mi ha certamente reso le cose più facili: queste righe sono piene di
parole sue. Parole che, per fortuna, ci offrono un ottimo cocktail di
gioventù (ha 22 anni!), freschezza e voglia di bei progetti.
“La
mia passione per la fotografia è nata indicativamente intorno al
2011, in parallelo alla passione per il teatro”.
“Il
mio impellente bisogno di rifugiarmi nell’arte, e di fotografare in
particolare, nasce dalla ricerca inquieta di sprazzi di bellezza nel
quotidiano”.
“Ho
scelto Un attimo prima di ardere per comunicare quelle
folgorazioni di rara bellezza che contribuiscono all’ardore
immediato del mio cuore. La mia sensibilità fotografica è alla
costante ricerca di emozioni, di fremiti, non di paesaggi pacifici”.
“Io
vedo quello che sento. E sento quello che mi emoziona. E fotografo
quello che vedo, nel modo in cui lo sento”.
“Il
mio scopo è quello di esprimere un autentico sentire, e di arrivare
a un punto tale che s’abbia a dire di me sente profondamente,
sente ardentemente”.
“Il
tema della mostra facilita notevolmente questo scopo, perché
catturare un attimo prima di risveglia nel fotografo la
percezione attenta dello spazio, il senso ritmico, la creatività
simbiotica”.
“Fissare
l’attimo permette di sospendere e contemplare quella sensazione che
nella vita inevitabilmente defluisce e si fa ricordo nel momento
stesso in cui la percepiamo. Con “Un attimo prima di ardere” ho
tentato di fissare quei momenti che condensano un’energia sempre in
movimento, anche quando presentano una forma apparentemente statica;
è il caso del barometro o del profumatore”.
“Ma
anche nei ritratti ho cercato di riportare quel che ho imparato a
teatro: lo stop come momento che raccoglie energia e ardore;
il corpo vivo, fermo in una posizione, è assolutamente in movimento,
in continuo tremore, in esso l’energia è pronta a riversarsi nel
gesto che verrà”.
Ecco:
cosa avrei potuto scrivere di diverso e di migliore di questo
entusiasmo?
Mica
me li ricordo più i miei 22 anni!
Gianni
Caverni
direttore
artistico di “Mi espongo”