15/02/16

RICCARDO MONGIU IN MOSTRA A FIESOLE

Nel 2007 grazie ad una fortuita quanto inaspettata occasione, riceve la sua prima reflex. Tra l'aprire la scatola e far scattare l'amore per la fotografia si frappone solo il debole sigillo in carta della sua Canon 350D con obiettivo 18-55.
(…)
Il suo obiettivo: fare una foto che gli piaccia davvero.
Passa il tempo, cambia diverse cose nella sua attrezzatura, ma conserva il primo amore, quella Canon 350D con il 18-55.”

Così si presenta Riccardo, 48 anni, informatico, romano di nascita, da 27 anni fiorentino, il cui cognome la dice lunga sull'origine della sua famiglia.

Un attimo prima. Fermo immagini tra presente e passato è il titolo sotto il quale raggruppa le 11 fotografie con le quali partecipa alla terza edizione i “Mi espongo”, il concorso fotografico organizzato dal Ristorante INDIA di Fiesole (dal 15 al 21 febbraio, locandinaImmagini che non hanno, per la maggior parte, bisogno di alcun titolo o nome. Sono solo attimi transitori che lasciano a chi le guarda la piena
immaginazione nello svolgimento.
Nelle 11 foto, solo i numeri che le contraddistinguono e le “classificano”, il resto è dato unicamente all’interpretazione personale.

Sono senz'altro immagini intense realizzate con grande maestria, dalla sensuale danza del fumo, al lavoro di una parrucchiera (?) assai pop, all'ingresso di un hotel alla cui porta in direzioni opposte vanno un uomo e una donna, citazione colta del finale di “Grand Hotel”: Gente che va, gente che viene.


Ma, lo confesso, la foto che più mi ha colpito è la rappresentazione, semitragica e tuttoironica dell'autore intento a meditare con una certa leggerezza sostanziale eppure con una grevità formale su una sorta di suicidio improbabile, più messo in scena che realizzabile: la pistola che Mongiu si punta alla tempia è per fortuna solo una fotografia. 

E' per davvero l'arma “giocattolo” per antonomasia. I toni drammatici del bianco e nero stanno al gioco “cucinando” un'immagine, adatta a fini palati, nella quale tutto mi sembra perfettamente bilanciato.

Gianni Caverni
direttore artistico di “Mi Espongo”


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