Il documentario di Roberto Minervini racconta di un'America altra o meglio di un altro lato, quello devastato, del sogno americano. Ma ci preme di sconsigliare vivamente a tutte le persone sane di cervello di andarlo a vedere: una noia sesquipedale ed una mazzata fra capo e collo! Poi fate voi!
Le foto del gruppo di guerrafondai non ci sono per l'intervento della signora della fila di dietro a cui dava noia la luce del mio cellulare. Per la precisione.
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