Anzi, ve lo avevo già
detto qui. Però a volte c’è bisogno di sesso e basta, sesso al
volo, sesso per il tempo che c’è perché farne a meno proprio non
si vuole.
Perché siamo in stato di necessità, come direbbe la
cantantessa.
E allora arriva lei, spesso clandestina e anche
vituperata: la sveltina.
Dieci minuti, cinque, anche meno, consumati
come uno sfizio o un bicchier d’acqua agli assetati: l’importante
è essere d’accordo in due e ricavarne il piacere desiderato
entrambi. Saltarsi addosso nei ritagli di tempo non è attività da
trascurare, neanche per le coppie di lungo corso: la temperatura sale
rapidamente, il sudore emana sentori eccitanti, la pelle luccica e
non c’è tempo per levarsi i calzoni, figurarsi per l’ansia da
prestazione.
Ci si avvicina, ci si afferra, si gode e finisce lì,
prendere e dare senza troppe storie, ma con il gusto di un vantaggio
condiviso. I luoghi, quelli, son di libera scelta, a patto che il
sottile piacere che deriva dal rischio di poter essere scoperti non
si trasformi in una denuncia per atti osceni in luogo pubblico:
quindi occhio.
E non perdete di vista il mai troppo lodato tavolo
della cucina, perché dopo un bel bicchiere di Barolo o Cannonau le
sveltine vengon bene come poche volte, soprattutto se poi si vuole
andare a dormire.
Può capitare pure nel letto condiviso, è ottimo
viatico ad un sonno un po’ difficile, rilassa i muscoli senza
impegno, svuota la testa dai pensieri della giornata e poi ci si può
addormentare senza passaggi ulteriori o accendere l’abatjour e
godersi un libro con tutta tranquillità.
Può anche aiutare a far
partire meglio la giornata, con l’umore giusto: meno tensione, meno
irritazione, una bella dose di passione e via, siamo pronti per il
caffè.
Ci sono poi gli avventurosi che si lanciano nelle sveltine da
viaggio: il bagno dell’autogrill, la toilette dell’aereo, il
bugigattolo del treno. Perché no? Arrivare a destinazione con quella
bell’aria serafica stampata in viso, che siate in giro per vacanza
o per lavoro, è sempre un vantaggio.
Ma il vero classico della
sveltina è la pausa pranzo: il mio più sentito avvertimento va ai
temerari da ufficio.
Quelli che chiudono la porta e si rovesciano
sulla scrivania: attenzione! Per il posto e per la persona, ché si
sa, le storie coi colleghi, clandestine o meno, son sempre da
semaforo rosso.
C’è chi invece si precipita altrove a incontrare
il partner, perché proprio non riesce a tenersi: ecco, questo è
quello che mi piace di più.
Perché non riuscire a resistere al
desiderio, quando si è innamorati, è bellissimo.
Correre come matti
per passare un quarto d’ora tra le braccia dell’amato, è una
cosa che auguro a tutti, a tutte le età. Perché la gioia del prima,
dello “sta per succedere”, quell’arrivare già duri o bagnate,
è il segreto della sveltina perfetta. Arrivare caldi per godersi
rigorosamente insieme i fuochi d’artificio finali: come al solito,
almeno secondo me, funziona meglio con l’amore.
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