28/05/15

DO YOU KNOW SVELTINA? di Miss Holmes


Il sesso lento è bello, che ve lo dico a fare. 
Anzi, ve lo avevo già detto qui. Però a volte c’è bisogno di sesso e basta, sesso al volo, sesso per il tempo che c’è perché farne a meno proprio non si vuole. 
Perché siamo in stato di necessità, come direbbe la cantantessa. 
E allora arriva lei, spesso clandestina e anche vituperata: la sveltina. 
Dieci minuti, cinque, anche meno, consumati come uno sfizio o un bicchier d’acqua agli assetati: l’importante è essere d’accordo in due e ricavarne il piacere desiderato entrambi. Saltarsi addosso nei ritagli di tempo non è attività da trascurare, neanche per le coppie di lungo corso: la temperatura sale rapidamente, il sudore emana sentori eccitanti, la pelle luccica e non c’è tempo per levarsi i calzoni, figurarsi per l’ansia da prestazione. 
Ci si avvicina, ci si afferra, si gode e finisce lì, prendere e dare senza troppe storie, ma con il gusto di un vantaggio condiviso. I luoghi, quelli, son di libera scelta, a patto che il sottile piacere che deriva dal rischio di poter essere scoperti non si trasformi in una denuncia per atti osceni in luogo pubblico: quindi occhio. 
E non perdete di vista il mai troppo lodato tavolo della cucina, perché dopo un bel bicchiere di Barolo o Cannonau le sveltine vengon bene come poche volte, soprattutto se poi si vuole andare a dormire. 
Può capitare pure nel letto condiviso, è ottimo viatico ad un sonno un po’ difficile, rilassa i muscoli senza impegno, svuota la testa dai pensieri della giornata e poi ci si può addormentare senza passaggi ulteriori o accendere l’abatjour e godersi un libro con tutta tranquillità. 
Può anche aiutare a far partire meglio la giornata, con l’umore giusto: meno tensione, meno irritazione, una bella dose di passione e via, siamo pronti per il caffè. 
Ci sono poi gli avventurosi che si lanciano nelle sveltine da viaggio: il bagno dell’autogrill, la toilette dell’aereo, il bugigattolo del treno. Perché no? Arrivare a destinazione con quella bell’aria serafica stampata in viso, che siate in giro per vacanza o per lavoro, è sempre un vantaggio. 
Ma il vero classico della sveltina è la pausa pranzo: il mio più sentito avvertimento va ai temerari da ufficio. 
Quelli che chiudono la porta e si rovesciano sulla scrivania: attenzione! Per il posto e per la persona, ché si sa, le storie coi colleghi, clandestine o meno, son sempre da semaforo rosso. 
C’è chi invece si precipita altrove a incontrare il partner, perché proprio non riesce a tenersi: ecco, questo è quello che mi piace di più. 
Perché non riuscire a resistere al desiderio, quando si è innamorati, è bellissimo. 
Correre come matti per passare un quarto d’ora tra le braccia dell’amato, è una cosa che auguro a tutti, a tutte le età. Perché la gioia del prima, dello “sta per succedere”, quell’arrivare già duri o bagnate, è il segreto della sveltina perfetta. Arrivare caldi per godersi rigorosamente insieme i fuochi d’artificio finali: come al solito, almeno secondo me, funziona meglio con l’amore.

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