21/03/16

BONFITTO IN MOSTRA PER "UN ATTIMO PRIMA"

Dal 21 al 27 marzo, Ristorante India, via Gramsci 43A, Fiesole.
inaugurazione lunedì 21 alle 19,30

DAMIANO BONFITTO
UN ATTIMO PRIMA DI VIVERE

Damiano è uno di quei fotografi che il tema lo prende davvero sul serio: ogni scatto che ha scelto è davvero un attimo prima e di cosa lo si capisce senza l'ombra del minimo dubbio.

L'attimo prima del tuffo, dell'apertura completa della porta del treno, dell'amore, sia quello che si fa in due che quello solitario, della telefonata tanto attesa, del buio dopo il soffio sulla candela accesa, del forte colpo sulla pallina da tennis, del volontario lasciare inerpicarsi in cielo di un palloncino candido come un fumetto non scritto, ossia come le parole non dette.

Mi piace segnalare nella foto della porta del treno che è lì bello pronto a scendete un tizio con un sacchetto in mano, mi piace chiedermi che cosa ci sarà dentro (una bottiglia per un invito a cena? Un regalo per un compleanno? Un mazzo di cavolo nero trovato in offertissima al mercato?). E la ragazza dietro? Sembra giovane, sarà senz'altro carina non solo per il viso che spunta sotto un casco da bicicletta.

Torna a casa? Raggiunge il luogo da cui ha deciso di partire per un'energica pedalata fra le nostre colline? Che bici avrà? Quelle da città con il cestino davanti, o una supertecnica per arrampicate su sconnessi sentieri nel bosco? Sarà sola? No. E invece sì, che non ha bisogno di nessuno lei.

Mi piacciono le foto così, lo ammetto. Che sono un frammento di un racconto del quale finisci volontariamente per essere l'autore, certo effimero ma divertito. O almeno incuriosito.

Sta per esplodere il colpo di pistola lo starter, se non mi sbaglio la quinta corsia è riservata ai favoriti (ma mica ne sono sicuro), bah! mettiamo che sia così: sotto quella cuffia nera e dietro gli occhialini il nuotatore tende tutti i muscoli pronto alla partenza che se è fatta bene è già metà corsa.
E' questione di un attimo, quasi sempre poi è questione di un attimo.

Un bianco e nero smagliante per raccontare con più forza proprio quel momento lì, quello esatto, quello che subito sparisce, quello a cui non fai caso e quello che ti violenta per sempre.
La fotografia è l'arte più simile alla realtà? Ma no davvero! Secondo me non c'è niente di più “astratto” di una fotografia perché la realtà è fatta di tempo e la foto invece non ha tempo, in tutti i sensi: non ha tempo perché lo scansa, lo annulla, lo svuota e perché in fondo non ha tempo da perdere col tempo. Se non quello da coordinare con l'apertura del diaframma.

Gianni Caverni
direttore artistico di Un attimo prima

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