25/01/15

BENVENUTO "MR TURNER"! di Laura Lombardi


Benvenuto "Mr Turner"! Che gioia quando anche Firenze, che non è Milano, né Parigi, né Berlino etc etc. ti offre la possibilità del cinema la domenica mattina. 


A parte il solito ricordo d’infanzia, di quando andavo a quell'ora con la mamma o la nonna, in scassatissime sale del quartiere latino, il cinema mattutino, che ti toglie il piacere della “grasse matinée”, è però un modo eccellente per cominciare quella giornata a volte un po’ insulsa, in cui, se anche hai deciso di lavorare, poi ti trascini. 


Quando dunque hai l’occasione, grazie alla soffiata di un amico mezz’ora prima, di beccarti l’anteprima allo Stensen, in versione originale del film di Mike Leght "Mr Turner”, (nelle sale da giovedì prossimo) e che poi il film pure ti piace, è perfetto.


Dunque "Mr Turner" è uno dai pochi film che conosca "riusciti" sulla vita di un pittore: è questo infatti un genere che spesso scivola penosamente, anche se dettato dalle migliori intenzioni. Al punto che “Caravaggio” di Jarman ( film di un artista su un altro artista) rimane un capolavoro proprio nel suo essere ‘altro’, ma più vicino al vero di tante penose e più fedeli interpretazioni. 


Certo, a voler fare i filologi, magari i difetti ci sono nel film di Leight, ma me ne frega assai poco. 


Ruskin sarà anche grottesco, ma è il Ruskin visto da Turner, quindi va bene così, e forse anche altri passaggi non saran perfetti, ma il personaggio Turner è eccezionale. Per quel poco, o abbastanza, che so dell’Ottocento, mi pare che lo spirito del tempo ci sia tutto, proprio nel passaggio dal romanticismo all’età del positivismo e questo è reso attraverso piccole notazioni, non con vocaboli magniloquenti ma da film ‘povero’ come sono quelli di Mike Leight (Segreti e bugie, Vera Drake ad esempio). 


Timothy Spall, che già Leight aveva diretto in "Segreti e bugie” è superlativo: un Turner che grugnisce, che pare l’uomo più rozzo ma canta il "lamento di Didone" di Purcell, che assiste al suo proprio declino ma ben afferra il passare dei tempi...


E poi tutti gli altri, dalla serva innamorata del suo ‘padrone’, a Mrs Booth, ai pittori della Royal Academy, agli interni delle case, agli esterni di paesaggio, a quella mescolanza di follia e di rigore che è nell’animo inglese... Non dirò altro perché alcuni amici cattivi mi accusano poi di svelar loro le trame. 


Ma spero che a vederlo nessuno si trovi nella fila dietro, come invece è capitato a me, due odiose signore incapaci di apprezzare il racconto, che non levano il c... dalla sedia a metà proiezione, ma restano lì a sentenziare tutto il tempo sulla lunghezza del film, certo inadatto alle loro menti abituate agli spot televisivi. Ma allora ti chiedi: perché non sono rimaste a casa a preparare la minestra prima di andare a giocare a Burraco?

Nessun commento:

Posta un commento