26/04/14

PRENDERE DUE PICCIONI (Coetzee, Ernaux) con Aroldo Marinai


Bel titolo di Annie Ernaux (Passione semplice) per un racconto veloce e cricchiante che ricorda il rumore del cellophan di buona Paolocontiana memoria. 
In una sessantina di pagine intense Ernaux parla di sé oggetto e soggetto di un’infatuazione sconquassante in cui non possiamo non ritrovarci almeno in parte. Le preziose occasioni d’incontro, le insonnie, l’insofferenza verso gli “altri”, le scaramanzie, l’amore fisico fatto col cuore in gola, rabbia e frenesia.
Una confessione che non si cura tanto della forma letteraria ma è pura necessità.

Titolo un po’ scemo di Coetzee (L’infanzia di Gesù) per un lungo racconto di felice ambientazione. Come già in precedenti romanzi il mondo pare sull’orlo della catastrofe, o ne siamo appena usciti e ci stiamo riorganizzando.
Benevolenza è la parola per descrivere la via di salvezza della nuova umanità. Nello scenario apocalittico dei migranti in una terra nuova – pare d’essere su un pianeta alieno - un adulto s’incaponisce a cercare la madre di un bambino disperso e, novello arcangelo Gabriele, decide di affidarlo ad una ragazza scelta d’istinto che prima sbigottisce poi accetta. Mi va di dire che ci sono pagine bellissime, le prime ottanta, per esempio, di grande emozione e lenta costruzione, ma poi con quella scrittura pacata e circostanziata che gli è propria Coetzee rischia di annoiare a morte, spesso riuscendoci. Lo sbadiglio ci accompagna per un buon tratto di lettura, ed è un peccato.
Eh, anche gli scrittori invecchiano. Qualcosa si guadagna qualcosa si perde. In questo caso si perde spazio sullo scaffale dei libri, per dirne una.

Annie Ernaux, PASSIONE SEMPLICE, Bur, 7 euro – forte e onesto

J. M. Coetzee, L’INFANZIA DI GESÚ, Einaudi, 20 euro – bello e impossibile

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