28/08/13

MA VITIELLO NON PERDONA! Rigore è quando ... di Stefano Tanini


Ti danno 235 milioni di euro e la lista completa dei calciatori di serie A con relativi prezzi. Compri quelli che ti piacciono facendo un bel mischione tra le varie squadre. Scegli lo schema con cui giocare e inserisci la formazione. Il lunedì avrai fatto un punteggio in base ai voti dei quotidiani sportivi, e ad altri parametri tipo gol segnati, assist, ammonizioni, ed altro ancora.
Il gioco vero consiste nel confrontare il risultato con quello degli amici e innescare un giro di messaggi con prese in giro reciproche.
Insomma, un gioco da ragazzini.
 
Mio malgrado, ho dovuto interessarmi all’argomento tre anni fa quando mio figlio, allora tredicenne, e alcuni compagni della sua squadra di calcio, hanno cominciato a giocare a Fantabook.
Insieme ad altri genitori, per stare in sintonia con i figli, abbiamo deciso di partecipare.
Con i nostri 235 milioni (anche se finti danno una certa emozione) ci siamo costruiti le nostre rose di calciatori e ogni settimana abbiamo inserito la nostra bella formazione.
Con l’andare avanti del campionato siamo stati felici di scoprire la solidarietà di altri amici. Un discreto numero di maschi adulti che, pur non avendo figli adolescenti, si erano iscritti al Fantabook.
Una volta inserita la formazione, la domenica, quando scendono in campo le squadre (quelle vere), si verifica che i “tuoi” siano titolari e si seguono le partite come avremmo fatto comunque.
 
E qui succede qualcosa di strano. L’interesse, di solito concentrato quasi esclusivamente sulla “tua squadra”, si allarga anche alle altre che hanno in campo i giocatori della “tua fanta-formazione”.
Io per esempio, incallito tifoso viola da oltre mezzo secolo, mi sono ritrovato ad esultare per un gol di Vitiello: terzino del Siena. Lo avevo in rosa come ultima delle riserve, quel giorno lo avevo messo in campo (noi del fantabook li “mettiamo in campo” come fanno gli allenatori veri) a causa di squalifiche e infortuni degli altri difensori.

Allora, se una domenica piovigginosa di Novembre uno come me si ritrova ad esultare per un gol di Vitiello, i casi sono due:





  • ha perso la testa ed è già pronto per essere accompagnato ai giardinetti;
  • il fantacalcio è divertente perché capace di innescare la sfida che sta alla base di ogni gioco.




    Magari sono vere entrambe: il giochino è divertente per noi che abbiamo perso la testa. Ma questo è un altro discorso.


    Di fatto si tratta di un meccanismo antico e la formula è la stessa che sta alla base di ogni gioco. Che si tratti di poker o di burraco, di briscola o di scopone scientifico, c’è sempre un gruppo di persone, un sistema di regole condivise e un misto di abilità e fortuna.

    Come ho già detto, noi genitori abbiamo dovuto farlo. E i nostri figli sono stati felici di poter condividere con un bel gruppo di adulti il Fantabook. Insieme abbiamo commentato le nostre scelte domenicali di formazione, ci siamo dati consigli su calciatori da comprare o vendere, ci siamo presi in giro e abbiamo riconosciuto il valore delle scelte dei primi in classifica.

    Poi i ragazzi hanno smesso.

    A sedici anni hanno deciso che quel gioco era troppo da ragazzini e hanno chiuso. Così, da un momento all’altro, senza preavviso. Alcuni hanno anche cancellato la nostra amicizia su facebook... ci hanno oscurato.

    Che fare? Dopo un certo periodo di smarrimento, noi “grandi” abbiamo deciso di reagire. Per dimostrare ai ragazzi che un adulto quando prende un impegno lo porta in fondo, ci siamo iscritti al fantabook anche per la prossima stagione.

    E non vogliamo limitarci a inserire distrattamente la formazione così, tanto per dare l’esempio. Nient’affatto! Noi il lunedì, se abbiamo fatto doppietta con Toni, e qualche punto in più dell’amico rivale, lo chiamiamo al telefono e lo massacriamo di prese di culo.

    E che cavolo! Non siamo mica dei ragazzini noi.



     

     



     

     
    



     

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