27/02/16

LA "COLLEZIONE" DI MAURIZIO NANNUCCI

"I cento meglio", così suonerebbe in italiano (forse meglio in fiorentino) "Top Hundred", il titolo col quale Maurizio Nannucci ha voluto raccogliere e mostrare cento opere scelte tra multipli, edizioni, libri e dischi d’artista, video, riviste, documenti ed ephemera di cento protagonisti della scena internazionale dell’arte dagli anni Sessanta ad oggi, provenienti dalla collezione di Zona Archives da lui iniziata nel 1967. 

Da sabato 27 febbraio al 23 aprile il Museo Marino Marini, in piazza San Pancrazio a Firenze, ospita cento pezzi di questa originale e stimolantissima collezione che offre davvero curiosità straordinarie. 

Si tratta della seconda tappa espositiva che segue quella di Museion, a Bolzano, dove i primi 100 “Top Hundred” sono stati presentati da settembre 2015 a gennaio 2016.
"Ci sono quattro numi tutelari qui - Spiega Nannucci - uno è Duchamp che appare sulla copertina di una rivista americana, un altro è Guy Debord con tutto il Situazionismo e questa è la prima edizione della traduzione italiana del suo libro, del '68, il terzo è John Cage e il quarto è la Yoko Ono ... il cui marito si chiamava John Lennon e non che lei era la moglie di John Lennon" dice ridendo.

Senza dubbio si tratta di una mostra da gustare con vivace curiosità e passione. 
Ci sono le palline di Damien Hirst, il libro trasparente di Jes Petersen, dal titolo significativo "Piero Manzoni life and works, il "frontespizio" del formaggio "Bel Paese" realizzato in stoffa da Cattelan, il volume che raccoglie i "Cieli ad alta
quota" di Alighiero Boetti, la targhetta delle Guerrilla Girls che ricorda che "meno del 5% degli artisti nelle sezioni del Musei di arte moderna sono donne, ma l'85% dei nudi sono femminili", e un gran numero di oggetti, manifesti, video e chi più ne ha più ne metta.




Il risultato è senza dubbio una mostra estremamente divertente da guardare nell'insieme, dall'alto dal ballatoio del secondo piano ma
soprattutto da vicino spulciando con la curiosità di un bambino ogni pezzo esposto. 


Sia chiaro che non si tratta solo di una mostra curiosa e divertente, e non solo per la qualità delle opere, ma anche e soprattutto si tratta della testimonianza della vita dell'artista Maurizio Nannucci e della passione
con cui è riuscito ad intessere relazioni mai banali con i migliori artisti del mondo.


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