06/12/13

BISOGNA GUARDARE E ASCOLTARE di Barbara Dardanelli

Uno dei primi lavori importanti che feci quando inizia a lavorare del mio mentore e ora fratello Luca Nesti, fu andare a Milano, al Nautilus, per portare e seguire il master del cd di Pupo "L'equilibrista".
Era da poco che avevo iniziato a lavorare per Luca e lavorare era una parola che forse era poco adatta al contesto. Ricordo che mi teneva ore e ore su un divano ferma, senza far niente, dovevo solo guardare e ascoltare. Così osservavo e ascoltavo. Osservavo le mani che veloci si spostavano su quei pippoli di cui ignoravo l'utilità, ascoltavo interminabili telefonate, assistevo ad appuntamenti e a sessioni di registrazioni, a ore di prove per capire se un microfono era adatto o meno alla scopo. Poi un giorno Luca mi chiamò e mi disse, comprati un biglietto del treno per Milano, domani vai al Nautilus tre giorni a masterizzare il cd di Pupo. Così partii con questa scatolina piena di note e parole, presi un albergaccio due stelle vicino alla stazione che la mattina mi davano un caffélatte pieno d'acqua e una brioche incelophanata, dura come il cemento. Al Nautilus ci arrivavo la mattina e uscivo la sera, anche lì osservavo, ore e ore ad ascoltare lo stesso frammento di nota e ad osservare smuovere altri pippoli, in una consolle che sembrava quella di un'astronave.

Ogni tanto lo spippolatore di pippoli, che poi scoprii essere uno dei più importanti e bravi spippolatori di pippoli italiani, si girava verso di me e mi diceva "meglio così, no?". Io annuivo ma dentro di me pensavo "Meglio? boh" e allora mi attaccavo al telefono con Luca, spiegandogli che lo spippolatore aveva agito su dei pippoli su di una microfrazione di nota e che mi chiedeva se il suono era migliorato, ma non so perché, avevo paura mi stesse mettendo alla prova, o peggio prendendo per il culo, perché per me era tutto uguale a prima. Luca mi rassicurava dicendomi di rispondergli di sì. Allora io rientravo e mi preparavo la faccia al mio si più convincente. In quei giorni c'era Tricarico a farsi spippolare il suo nuovo e primo lavoro, fresco fresco di capello cespugliato e di un successo tormentone che parlava di un bambino di nome Francesco incompreso e di una maestra puttana.
 
A pranzo mangiavamo lì, tutti insieme, spippolatori, artisti e io, che ancora non capivo di che categoria facessi parte. Mi ricordo che per darmi un tono e sembrare meno provinciale, mi finsi vegetariana, a quei tempi era fico a Milano essere vegetariani, poi quando uscivo dal Nautilus mi fiondavo però al McDonald's a sfondarmi di hamburger. In quei giorni passavano da Milano i Sigur Ros e quelli del Nautilus fecero in modo di mettermi un accredito, quindi mi vidi anche il mio primo concerto accredita da addetta ai lavori.
 
Ero sola, stordita, negli orecchi mi rimbombava solo quella frazione di nota del nuovo inedito di Pupo e gli occhi non facevano che guardare, osservare, immagazzinare al di là dei pippoli cosa c'era per me. Poi arrivò il giorno che finalmente "Su di noi", "Gelato al cioccolato" e tutto il resto del cd era stato spippolato a dovere e io dovevo pagare. Mi ricordo che sbagliai anche a compilare l'assegno che Luca mi aveva firmato, credo che dopo giorni e giorni di sforzi per risultare credibile, quello fu il momento in cui in un attimo vidi crollare tutto il castello che avevo con difficoltà creato intorno al mio esser ancora nessuno, commedia vegetariana compresa.
 
Una vergogna indicibile, sarei voluta sparire, mi sembrava che tutti mi guardassero commiserandomi. Poi arrivò Tricarico e mi disse "vai via?" "sì, ho finito finalmente" "bisogna essere eroi per stare tre giorni ad ascoltare Pupo" "non è stato poi così male" "alla prossima".
Ecco quell' "alla prossima", mi aprì il cuore. Forse era stato detto così, per gentilezza, come si dicono certe cose senza dare un peso alle parole. Eppure nei miei orecchi quelle parole suonavano come una premonizione. Al Nautilus a guardare spippolare non ci sono più tornata, ma ho continuato ad osservare e piano piano ho trovato il mio posto, perché prima di diventare credibili, bisogna guardare e ascoltare, finché i sensi non iniziano a farti male. Questo è l'unico allenamento che vale nel mio lavoro.

P.S. L'equilibrista di Pupo è un gran pezzo.

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