25/07/13


Mario Schifano. Senza nemmeno il diploma di scuola media

Gianni Caverni 

 
 

Era nato in Libia, nel ‘34, Mario Schifano. Nella Libia italiana, dove il padre, impiegato del ministero della Pubblica Istruzione era stato trasferito. Pochi anni dopo tornò a Roma. Si avvicinò all'arte seguendo il padre che lavorava al museo etrusco di Villa Giulia.
“Era bello, volubile, impaziente, simpatico, bugiardo, senza scrupoli, edonista, spendaccione, indisciplinato. Geniale. Impossibile etichettare Mario Schifano. A lui stesso non piaceva essere incasellato in una corrente, anche se era quella del suo amico Andy Warhol. Era un genio maledetto, senza nemmeno il diploma di scuola media. Il padre lo aveva faticosamente fatto assumere al museo etrusco di Valle Giulia, ma il posto fisso gli stava stretto e nel '62 lo lasciò per dedicarsi solo alla pittura. Per vivere faceva il fattorino e fu così che in quegli anni finì per conoscere intellettuali ed artisti che animavano le discussioni fra i grandi romani. Prese una grande casa/studio nello stesso palazzo di Alberto Moravia ed Elsa Morante, accanto a Mimmo Rotella. Si incontravano da Rosati con Tano Festa e Franco Angeli e li battezzarono la Scuola di Piazza del Popolo.  La sua prima personale, nel '61, era stata un trionfo, con i monocromi venduti prima dell'apertura” (da Mario Schifano. Una biografia, di Luca Ronchi). Alcuni di quei monocromi riempiono la prima sala della mostra “Mario Schifano 1960 – 1870”, curata da Luciano Caprile, che occupa, fino al 6 ottobre, gli spazi espositivi del Castello Pasquini di Castiglioncello (LI). In tutto un’ottantina di opere del periodo, secondo il curatore, più interessante della produzione di Schifano, quello che va appunto dai monocromi ai marchi della Esso e della Coca Cola, dai Paesaggi Anemici al Futurismo Rivisitato, dalle stelle e le palme alla serie dei Compagni Compagni fino ai Paesaggi TV dei quali Mario affermava “Naturalmente ciò che mi interessava non era la cultura della TV, ma la cultura dell’immagine della televisione”. Muore a 64 anni dopo una “vita spericolata” per dirla con Vasco Rossi. Vengono proiettati in mostra i film realizzati dallo stesso Schifano e delle interviste da lui rilasciate nel corso degli anni.
www.comune.rosignano.livorno.it.








 

 

1 commento:

  1. Come sempre ottimo e piacevole articolo.
    Importante che faccia venir voglia di vedere la mostra. Daniela

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