Dal 18 al 25 aprile, Ristorante India, via Gramsci 43A, Fiesole.
inaugurazione lunedì 18 alle 19,30
GIULIA MINUCCI: UN ATTIMO PRIMA
“La
fotografia è stata scattata in una giornata estiva durante una
chiacchierata con mia nonna, la quale parlando della sua giovinezza
tiene stretta in mano la falce che conserva gelosamente ormai da
molti anni. Simbolo del duro lavoro da contadina che ha dovuto
affrontare ma soprattutto ricordo dei suoi più cari momenti di
gioventù”, così mi ha scritto diversi mesi fa Giulia Minucci
inviando la foto con la quale chiese di partecipare ad “Un attimo
prima”, foto che ha poi scelto per la locandina della mostra che si
apre oggi.
“Tina
Modotti” mi sono detto appena ho visto l'immagine! Ho certamente
esagerato ma più che un giudizio di merito è stato un genuino moto
dell'anima. La falce, così spesso presente nelle immagini della
grande fotografa, attrice e militante comunista italo/messicana, il
netto bianco e nero che disegna le mani rugose della nonna contadina
mi hanno fatto piacevolmente reagire come una sorta di cane di
Pavlov. In quelle mani, in quella falce, in quella vestina a fiori
estiva, addirittura anche in quella sedia di plastica c'è davvero
tutto “Un attimo prima”: un attimo prima del racconto, del
praticare di nuovo il magnifico territorio dell'apprendimento per via
orale delle storie del passato, storie personali e collettive.
Ma
il concetto di un attimo prima attraversa anche le altre fotografie,
tutte in bianco e nero e quasi tutte scattate con una macchina
analogica: la serie dei panni stesi (Pratolini! ha esclamato
guardandole la mia anima pavloviana che è sempre vigile), tema non
certo originale ma qui visto, mi racconta Giulia, come attesa che
dalle finestre o sul balcone appaia la donna (o l'uomo), a concludere
lo svolazzio dei panni, inconsapevole di essere protagonista di una
raffinata danza fra corpo e stoffe mosse dal vento.
E
poi i tronchi tagliati e sistemati elegantemente dagli elfi di un
bosco un attimo prima del nostro arrivo.
Infine
i particolari del corpo dell'autrice che protegge fra le caviglie
delle uova di quaglia (un attimo prima di nascere) ed è a sua volta
protetto nella sua intimità dall'architettura visionaria di un
cavolo romano.
Gianni
Caverni
direttore
artistico di “Un attimo prima”
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