24/03/14

FLINT & KLAUS di Gianni Caverni


Prologo

Aspetto.

Innanzitutto non sono solo che solo sarebbe peggio. Che tipi sono? Due … rassicuranti? Si si … forse … ma si! Ma se si fermano prima? Beh se si fermano prima mi fermo anch’io, poi si starà a vedere. A volte qualcuno mi dice hei Flint, grande e grosso come sei hai paura? Si, ho paura, di una cosa così, e allora? Gli spaccherei il grugno perché proprio questo sarebbe quello che si meritano, cazzo! Non dico tirare fuori la pistola e fare piazza pulita … ma dargli una bella lezione con queste manone qui, quello sì! Si ho paura, paura, e allora? Ma avete un’idea di chi è Klaus, cazzo?! Non ce l’avete, non ce l’avete.

Ma sto calmo … che uno che fa il mio lavoro li deve avere i nervi saldi … e io li ho abbastanza. Anche se a volte da qualche tempo … e allora un bel giorno mi sono detto ascolta Flint, va tutto ok, ok? Si, ok! Ma se poi ti scappa di esagerare? Come quella volta della Nannini? Sono guai grossi, dont forghet! E allora la pistola nella fondina di cuoio sotto l’ascella sinistra c’è, ma i proiettili li tengo nella tasca dei pantaloni, quella destra, con le monetine. Che spesso basta tirarla fuori la pistola e vedi come si calma la gente, anche quelli che facevano tanto i duri. Respirazione, via: inspira espira inspira espira ….

 

T – 1

Entrano. Entro anche io.

Vai, deciso, ora non si torna indietro! Guardo davanti, sento il rumore della porta che si chiude alle mie spalle, siamo solo noi 3, ma lo so bene che non sono loro la minaccia. Faccio finta di nulla, lo so che Klaus è da qualche parte che mi aspetta, lo so che può prendermi alla gola con una morsa d’acciaio da un momento all’altro, lo so, ma non devo fargli vedere che ho paura. Che faccia faranno questi due se fra poco si troveranno spettatori di uno scontro estremo, senza regole, feroce. Speriamo di no, dai speriamo di no. Comincio a sentirne la presenza, quasi il respiro di Klaus, ma non mi guardo intorno, non serve, lo decide lui quando farsi vivo e quando farmi morto.

Attento Flint, fai qualcosa per non pensarci perché sennò gli dai troppo vantaggio! Leggi, dai, mettiti a leggere Firenze dichiara guerra ai lavavetri, fino a tre mesi di arresto, Bossi: ora sciopero delle latterie … e che c’entra coi fucili? No, lotterie, lotterie! Chiara: spunta un vestito insanguinato.


1 – 2 

E uno.

Sta per darmi un colpo alle ginocchia, forte, da farmi cadere come un birillo, quasi sento i morsi dei suoi cani maledetti, neri e silenziosi, mi si piegano già le gambe nell’attesa. Gli può bastare questo per ora, Klaus è crudele, e a suo modo raffinato, in fondo sa che il suo miglior alleato è la mia paura … e la cosa che Klaus fa meglio è attendere.

Fucili di Bossi, Berlusconi non dice di no Addio Trentin, in migliaia salutano un uomo libero non devo chiudere gli occhi però, senti come fa caldo? Ma anche vedere non mi fa bene, la visione periferica mi manda segnali confusi che poi finisco magari per interpretare male … metto le mani intorno agli occhi fingendo un prurito, i giornali sono sotto le ascelle strette … la pistola che sento premermi sulle costole non mi servirà, almeno contro Klaus è proprio ferraglia inutile, lo so, e lo sarebbe anche con i proiettili dentro cazzo cazzo cazzo culo culo culo non posso chinarmi, non posso abbracciarmi, non posso urlare. Per potere potrei ma magri questi due si spaventano e pensano chissà cosa e poi ci faccio una figura di merda cazzo cazzo cazzo culo culo culo! 

 

2– 3 

Fischio, posso fischiare.

Ma che dico che non mi è mai riuscito farlo! Stai a vedere che mi riesce qui! A questi due scemi ce la posso anche fare a fargli credere che tutto va bene, che è tutto normale, ma Klaus mi conosce bene, mi conosce meglio di chiunque altro e lo sente il puzzo del mio terrore, mi sta guardando da qualche angolo oscuro e si struscia le mani forti guantate di nero e forse sperimenta la tenuta del filo d’acciaio con cui mi prenderà alla gola. E poi chi sono questi due stronzi? Nemmeno mi ricordo, uomo e donna? Uomo e ragazzo? Non li ho nemmeno guardati e non li guardo certo ora che non devo muovermi di un millimetro. Non contano, non valgono nulla nemmeno come testimoni … che possono testimoniare? Per loro non è successo nulla di strano fino a quando io … sempre se Klaus attacca. Comunque sono sicuro che non lo vedrebbero nemmeno. Allora?! Che cazzo aspetti?! Ti decidi a farla finita?! Ormai manca poco, dai colpiscimi, devastami e non se ne parli più! Non ho pauraaaaa! No no Klaus scherzavo, si ho paura, ho paura, tranquillo, no dicevo per dire, ma figurati … dai ti prego Klaus ...

 

Epilogo 

Ok, si apre la porta.

 

Prego prima voi, erano un uomo e una donna. Il sangue scorre normale ora, mi sembra. Certo che fare il detective privato in queste condizioni non è semplice, bisogna che ci pensi su. Non ha torto Kate: e se mi mettessi con suo fratello? Io a fare il turno della mattina presto all’edicola che lui vorrebbe dormire un po’ di più dopo tanti anni? Una cosa è certa: scendere scendo a piedi, sono solo tre piani, un Klaus-trofobo non lo deve prendere l’ascensore, cazzo! Vaffanculo Klaus, lo dico con simpatia, naturalmente.

 

 

 

 

Scritto a fine agosto 2007 come si evince dai titoli del giornale. Flint (e io) abbiamo cambiato casa un paio di anni dopo. Adesso stiamo al settimo piano: la claustrofobia ci è passata come per incanto.

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