10/10/15

I PADRI E LE FIGLIE DI MUCCINO di Debora Grassi

Nella Pittsburgh Anni 80, Jake (Russell Crowe) scrittore di successo si trova dopo la morte della moglie, avvenuta in tragiche circostanze, ad affrontare il difficile compito di crescere da solo l'adorata figlia Katie (Amanda Seyfried).
Il loro quotidiano verrà da lì a poco ulteriormente sconvolto dall'insorgere in Jake di una debilitante patologia psichiatrica che lo porta a non esser più in grado di occuparsi in modo autonomo della figlia.
Il film si snoda su due livelli che scorrono alternandosi nel descrivere la vita di Katie da piccola legatissima e innamorata del padre , che fa di tutto per starle accanto e Katie adulta che fatica a trovare un equilibrio emotivo e sentimentale, legata ad una figura paterna la cui assenza incolmabile, determina l'innescarsi di paure che sfociano nell'autolesionismo dell'anima.
Bella la trama, straordinario Russell Crowe, che dimostra ancora una volta una maturità artistica assoluta, commovente e trascinante.
Sviluppato in maniera banale il rapporto padre figlia, l'abuso di scene dove il legame tra i due viene sottolineato con cliché un po' stucchevoli rende a tratti noioso lo svolgere del film che diventa incoerente con la drammaticità che emerge in modo coinvolgente dal protagonista.
Alcuni concetti meno palesati, ma fatti sapientemente intravedere allo spettatore avrebbero reso il film equilibrato e all'altezza dell'interpretazione di Crowe.

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