In
mostra per tutto il mese di luglio 2016 all'Hotel Cellai, via 27
Aprile 14, 52/r, Firenze.
QUERIDA,
sarebbe cara: fotografie di Irene Trancossi che riguardano due
sorelle, Irene, la fotografa, e la sorella, più grande. Fotografie
accurate ed accorate, fotografie forti di rapporti.
Fin
qui ventisette parole, delle quali diciannove contengono almeno una
ERRE. Irene (nene.trancossi@gmail.com)
è una fotografa giovanissima che sta ancora studiando ad
un'accademia di belle arti di Firenze. Ma tornando alle ERRE, ho
cercato con attenzione le parole adatte perché Irene ha una
meravigliosa erre moscia che potresti affilarci i coltelli e mi
piacerebbe sentirla leggere a voce alta le prime tre righe. Le ho
chiesto se anche sua sorella, coprotagonista di queste davvero
splendide foto, ha la stessa erre moscia: mi ha detto di sì.
Irene
è di Fidenza, a due passi da Parma, e così sua sorella; mi assicura
un'amica che vive da quelle parti, che in zona praticamente tutti o
quasi hanno quest'erre così generosa, un po' come a Parigi, e non è
un caso.
Sorellanza:
“il
rapporto naturale tra sorelle, e il vincolo d’affetto che le
unisce”, così recita il Vocabolario Treccani on line.
Decisamente meno diffuso di fratellanza il termine si è andato però
costantemente affermando a partire dagli anni '70 ed ha acquistato,
come l'omologo maschile, un significato più generale che va oltre al
lo stretto legame di sangue: la sorellanza è ormai il vincolo di
solidarietà che unisce le donne di tutto il mondo che rivendicano i
loro diritti e l'attenzione ai loro problemi.
Ma
qui la spiccata somiglianza fra le due sorelle fa scattare ad Irene
immagini nelle quali la grande attenzione ai valori estetici si sposa
alla manifestazione di sentimenti che affondano nei più forti e
belli legami di sangue. E la loro somiglianza si presta ad un
significativo gioco di scambio di persona e così l'una sembra
riflettersi in un vetro che invece rimanda il volto dell'altra e solo
immergendosi con attenzione nelle immagini è, forse, possibile
cogliere le loro leggere differenze.
Ma la somiglianza, certamente
reale ma qui attentamente ricercata, non può che suggerire un'unione
profonda, quasi un'identità rivendicata.
Gianni
Caverni
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