Due
registri apparentemente scollegati. Da una parte le immagini di
Martina e del suo ragazzo, dall'altra atmosfere evanescenti, vapori,
nebbie.
La
fotografia che Martina ha scelto per la locandina della mostra è
piena di spunti interessanti: lui ha gli occhi chiusi e sembra
sorridere, lei guarda verso di noi e ha un aria seria, piena di
consapevolezza, quasi di severità. Ma il suo sguardo cela anche un
certo timore, una sorta di sgomento che socchiude la porta su un
mistero e su un'inquietudine. Martina ha deciso di sistemare
verticalmente uno scatto che nasce orizzontale finendo per dare alla
foto il sapore di una bandiera divisa in tre “colori”: lei, lui e
il candido lenzuolo del letto; e una bandiera è simbolo di
appartenenza.
Una
bandiera “tricolore” è anche il bel ritratto nel quale lui
appare incompleto sulla sinistra e sfumato e accennato in un riflesso
al centro, una pianta (un benjamin ?) e lo sfumare della parete dal
bianco al nero sulla destra.
Si
tratta di fotografie dove comunque regna la gioia e il sentimento,
Inutile girarci intorno, si tratta di fotografie d'amore.
Le
altre, le foto di atmosfere evanescenti e di nebbie sono solo in
apparenza molto diverse. A me al contrario danno la sensazione che
questi paesaggi appena accennati, queste nuvole, questi riflessi
tenui facciano egregiamente da cornice a questa simpatica, divertita
e divertente storia d'amore.
E
l'attimo prima di una storia d'amore così è quasi sempre uguale
all'attimo dopo.
“Finché
dura”, ma a dirlo adesso è la parte più cinica di me, ma magari
mi sbaglio, anzi certamente mi sbaglio. Insomma speriamo.
Gianni
Caverni
direttore
artistico di “Un attimo prima”
Parole profonde e fotografie che dicono il resto.
RispondiEliminaCi sarò!
Leonardo