E la luce fuori dalla finestra,
dopo le sei di sera, l’avete vista?
È la primavera che arriva,
carica di profumi e tentazioni, pronta ad aprire l porta all’estate,
alla pelle scoperta, alle passioni più urgenti e, ahimé sì, anche
alla prova costume. Ma è ora di cambiare punto di vista, su questa
spinosa questione.
Prima di tutto, ve lo dico di cuore, è ora di
imparare ad amare davvero il nostro corpo, che con tutte le sue
imperfezioni, resta sempre quello strumento magico che ci ha portato
dove siamo. È di sicuro bello, ma saremo in grado di rendercene
conto solo se smetteremo di sezionarlo come una sventurata cavia da
laboratorio. Ed è di sicuro quello che oltre a sostenerci
nell’esercizio del quotidiano, ci offre i piaceri che solo la carne
lasciata libera può dare. Detto questo, è indubitabile che ogni
cosa si può migliorare. Per essere più in salute e anche per essere
più flessibili, e non sto parlando del Jobs Act. Se avete voglia di
rassodare qualche muscolo qua e là e allenarvi per nuove e più
spettacolari performances, datevi alla ginnastica: a quella più
semplice, piacevole e a portata di mano.
Avete bisogno di un partner
(se non lo conoscete bene non scordate le dovute precauzioni! Se non
volete figli idem. Fine parentesi educativa) e di una buona dose di
desiderio. Qui l’amore non c’entra, sia chiaro, ma quando c’è
è inutile dire che non guasta. Per bruciare calorie abbandonandovi
alla passione vi conviene essere molto attive: saltate sulla vostra
giostra personale e datevi da fare. Se lui ha del talento, potete
restarci sopra un bel po’ e vi garantisco che il giorno dopo
riscoprirete l’esistenza di muscoli che avevate dimenticato di
avere. Il saliscendi amoroso e l’ondeggiare al ritmo del piacere
garantiscono gambe più belle di una sessione di step, se li
praticherete con la costanza che si addice agli amanti che si
piacciono e si vogliono.
Ma la ricerca del godimento allena ogni
parte del corpo, dalle mani che accarezzano al sedere che si solleva
per incontrare chi gioca con noi. Di modi ce ne sono mille, e non
occorre dirlo. È bello goderne e muoversi e anche stancarsi un po’.
Per poi alzarsi dal letto con quella fame da adolescente che colpisce
chi è sazio di sesso e di amore. È una fame lupigna e ancestrale,
del tutto incompatibile con il calcolo delle calorie e con la
mortificazione della dieta costante che affligge troppe di noi. È
una fame che si taglia col coltello, prosecuzione naturale della
famelicità mostrata a letto.
Una fame vera che di nervoso non ha
niente e che merita di essere saziata: spinge alla ricerca di cibi
nutrienti e vini con carattere, che si possono ammannire in casa o
procurarsi uscendo un po’ straniti, in due, per sedersi al tavolo
di un ristorante. E lì seduti, con calma, recuperare energie,
dall’antipasto al caffè, senza negarsi niente dei piaceri che la
tavola può dare, sia quella della pizzeria preferita o di un
ristorante superstellato. Senza sensi di colpa, per carità, perché
il buon cibo è uno dei pilastri della felicità, insieme al sesso
fatto bene. E la felicità fa diventare belle, lo sanno tutte.
Nessun commento:
Posta un commento