01/07/16

QUERIDA, FOTOGRAFIE DI IRENE TRANCOSSI di Gianni Caverni


In mostra per tutto il mese di luglio 2016 all'Hotel Cellai, via 27 Aprile 14, 52/r, Firenze.

QUERIDA, sarebbe cara: fotografie di Irene Trancossi che riguardano due sorelle, Irene, la fotografa, e la sorella, più grande. Fotografie accurate ed accorate, fotografie forti di rapporti.

Fin qui ventisette parole, delle quali diciannove contengono almeno una ERRE. Irene (nene.trancossi@gmail.com) è una fotografa giovanissima che sta ancora studiando ad un'accademia di belle arti di Firenze. Ma tornando alle ERRE, ho cercato con attenzione le parole adatte perché Irene ha una meravigliosa erre moscia che potresti affilarci i coltelli e mi piacerebbe sentirla leggere a voce alta le prime tre righe. Le ho chiesto se anche sua sorella, coprotagonista di queste davvero splendide foto, ha la stessa erre moscia: mi ha detto di sì.

Irene è di Fidenza, a due passi da Parma, e così sua sorella; mi assicura un'amica che vive da quelle parti, che in zona praticamente tutti o quasi hanno quest'erre così generosa, un po' come a Parigi, e non è un caso.

Sorellanza: “il rapporto naturale tra sorelle, e il vincolo d’affetto che le unisce”, così recita il Vocabolario Treccani on line. Decisamente meno diffuso di fratellanza il termine si è andato però costantemente affermando a partire dagli anni '70 ed ha acquistato, come l'omologo maschile, un significato più generale che va oltre al lo stretto legame di sangue: la sorellanza è ormai il vincolo di solidarietà che unisce le donne di tutto il mondo che rivendicano i loro diritti e l'attenzione ai loro problemi.

Ma qui la spiccata somiglianza fra le due sorelle fa scattare ad Irene immagini nelle quali la grande attenzione ai valori estetici si sposa alla manifestazione di sentimenti che affondano nei più forti e belli legami di sangue. E la loro somiglianza si presta ad un significativo gioco di scambio di persona e così l'una sembra riflettersi in un vetro che invece rimanda il volto dell'altra e solo immergendosi con attenzione nelle immagini è, forse, possibile cogliere le loro leggere differenze. 

Ma la somiglianza, certamente reale ma qui attentamente ricercata, non può che suggerire un'unione profonda, quasi un'identità rivendicata.


Gianni Caverni

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