Io davvero stimo infinitamente chi, pur essendo coinvolto direttamente sulla questione migranti,perché ha fatto dell'accoglienza il suo lavoro, riesce, nonostante questa ondata d'odio che continua a crescere, a formulare discorsi chiari e articolati.
A me vengono solo bestemmie e parolacce.
L'uomo comune è di una ignoranza disarmante, la politica la cavalca meschinamente.
Ieri ripensavo all'incendio.
Ci sono state famiglie evacuate perché il pericolo del fuoco era vicino. Ecco io tutte le volte che sento dire, nelle migliori delle ipotesi eh, aiutiamoli a casa loro, mi viene in mente le famiglie evacuate dall'incendio e qualcuno che gli urla nel viso "state lá, che vi aiutiamo a casa vostra".
E nulla via, a me continuano ad uscire solo parolacce.
P.s. Era da tanto non lo dicevo...ma quanto schifo fa il movimento cinque stelle?
24/07/17
19/07/17
MALCOMUNE E' IL 51ESIMO SPETTACOLO DEL TEATRO POVERO DI MONTICCHIELLO
Il testo è già pronto, stampato nel libretto diffuso durante la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo. Il titolo è MalComune.
(Da sin. Andrea Cresti, Monica Barni assessore regionale alla cultura, Giampiero Giglioni presidente della Cooperativa del Teatro Povero)
Ma dentro c'è scritto subito che "Dal momento della stampa a quello della della prima rappresentazione il copione potrà subire variazioni anche significative". E non può essere che così trattandosi della 51esima edizione (e quindi copione) del Teatro Povero di Monticchiello in programma nella piazza della Commenda del delizioso borgo della Val d'Orcia da sabato 22 luglio a lunedì 14 agosto.
Si tratta ormai di una superconsolidata tradizione che pur ha avuto (e ha) i suoi momenti di crisi e difficoltà più o meno gravi.
La definizione esatta della cosa è "autodramma della gente di Monticchiello" perchè il testo "è ideato, discusso e recitato dagli abitanti attori, sotto la guida e per la regia di Andrea Cresti" ed è il risultato di praticamente un anno di lavoro e confronto.
Prima viene messo a fuoco l'argomento, di solito tratto da fatti di cronaca locale o generale, sociale e politica, durante l'assemblea della Compagnia del Teatro Povero. In seguito un gruppo ristretto coordinato da Andrea Cresti lavora alla prima definizione del copione che, intorno alla fine di maggio, viene presentato di nuovo all'assemblea che lo approva, fermo restando che fino al giorno della prima rappresentazione possono essere fatte, come già citato, "variazioni anche significative".
"Lo spettacolo 2017 del Teatro Povero parte da una situazione paradossale: a una delle rare nascite che allietano una comunità tanto esigua quanto in apparenza coesa e dialogante, si affianca infatti un progetto di semplificazione tecnico-amministrativa efficiente e spietato come un algoritmo. Un piano che imporrà scelte individuali, familiari e collettive senza alternative, disgreganti e portatrici di discordie. Utili comunque, in fondo, a segnalare un dato costante della nostra natura: la duplice, paradossale tentazione a riconoscersi e dividersi, a cercarsi e allontanarsi, ieri come oggi. Inseguendo ciascuno un’immagine evanescente di ciò in cui desideriamo riconoscersi e di ciò in cui temiamo di specchiarci, con l’assidua, tenace speranza che, tra l’una e l’altra possibilità, riusciremo ancora a illuminare in qualche modo il futuro che ci aspetta".
Monticchiello è il suo Teatro Povero al quale è stato dedicato, nella piazza principale del borgo "piazza Nuova"), un'interessantissimo museo dal nome apparentemente misterioso e dalla vaga assonanza greca (TEPOTRATOS, frutto invece di un in fondo semplice acronimo: TEatro POpolare TRA dizionale TOScano). Qui dal 1 al 15 agosto "Humans", mostra fotografica di Matteo Casilli.
Lo spettacolo vale sempre e comunque, ma confesso che la sua attrattiva si arricchisce ormai da molti anni da quelle scodelle piene di ottimi pici (personalmente preferisco la versione "all'aglione") fornite abbondantemente prima e dopo lo spettacolo nella "Taverna di Bronzone" (gestita dalla cooperativa del Teatro Povero), ma anche a pranzo, a prezzi popolari.
Prenotazioni telefoniche: 0578 755118
Prenotazioni on line: www.teatropovero.it
biglietti: 13 euro intero, 7 euro ridotto.
(Da sin. Andrea Cresti, Monica Barni assessore regionale alla cultura, Giampiero Giglioni presidente della Cooperativa del Teatro Povero)
Ma dentro c'è scritto subito che "Dal momento della stampa a quello della della prima rappresentazione il copione potrà subire variazioni anche significative". E non può essere che così trattandosi della 51esima edizione (e quindi copione) del Teatro Povero di Monticchiello in programma nella piazza della Commenda del delizioso borgo della Val d'Orcia da sabato 22 luglio a lunedì 14 agosto.
Si tratta ormai di una superconsolidata tradizione che pur ha avuto (e ha) i suoi momenti di crisi e difficoltà più o meno gravi.
La definizione esatta della cosa è "autodramma della gente di Monticchiello" perchè il testo "è ideato, discusso e recitato dagli abitanti attori, sotto la guida e per la regia di Andrea Cresti" ed è il risultato di praticamente un anno di lavoro e confronto.
Prima viene messo a fuoco l'argomento, di solito tratto da fatti di cronaca locale o generale, sociale e politica, durante l'assemblea della Compagnia del Teatro Povero. In seguito un gruppo ristretto coordinato da Andrea Cresti lavora alla prima definizione del copione che, intorno alla fine di maggio, viene presentato di nuovo all'assemblea che lo approva, fermo restando che fino al giorno della prima rappresentazione possono essere fatte, come già citato, "variazioni anche significative".
"Lo spettacolo 2017 del Teatro Povero parte da una situazione paradossale: a una delle rare nascite che allietano una comunità tanto esigua quanto in apparenza coesa e dialogante, si affianca infatti un progetto di semplificazione tecnico-amministrativa efficiente e spietato come un algoritmo. Un piano che imporrà scelte individuali, familiari e collettive senza alternative, disgreganti e portatrici di discordie. Utili comunque, in fondo, a segnalare un dato costante della nostra natura: la duplice, paradossale tentazione a riconoscersi e dividersi, a cercarsi e allontanarsi, ieri come oggi. Inseguendo ciascuno un’immagine evanescente di ciò in cui desideriamo riconoscersi e di ciò in cui temiamo di specchiarci, con l’assidua, tenace speranza che, tra l’una e l’altra possibilità, riusciremo ancora a illuminare in qualche modo il futuro che ci aspetta".
Monticchiello è il suo Teatro Povero al quale è stato dedicato, nella piazza principale del borgo "piazza Nuova"), un'interessantissimo museo dal nome apparentemente misterioso e dalla vaga assonanza greca (TEPOTRATOS, frutto invece di un in fondo semplice acronimo: TEatro POpolare TRA dizionale TOScano). Qui dal 1 al 15 agosto "Humans", mostra fotografica di Matteo Casilli.
Lo spettacolo vale sempre e comunque, ma confesso che la sua attrattiva si arricchisce ormai da molti anni da quelle scodelle piene di ottimi pici (personalmente preferisco la versione "all'aglione") fornite abbondantemente prima e dopo lo spettacolo nella "Taverna di Bronzone" (gestita dalla cooperativa del Teatro Povero), ma anche a pranzo, a prezzi popolari.
Prenotazioni telefoniche: 0578 755118
Prenotazioni on line: www.teatropovero.it
biglietti: 13 euro intero, 7 euro ridotto.
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