L’eleganza
è sempre un buon biglietto da visita.
Ma
è indispensabile anche per sfilarsi con grazia da situazioni che,
come dire, non volete far progredire.
Premessa
fondamentale per affrontare la scottante materia della cosiddetta
“botta e via”, la one night stand di jopliniana memoria, che
sempre più donne per fortuna vivono da protagoniste lasciando appesa
al chiodo da lacrimevole veste della sedotta&abbandonata.
Tanti
uomini la amano, la scopata di una notte senza conseguenze. Ma pure
il gentil sesso ormai non disdegna, anche perché, insomma, un uomo
fisso è impegnativo, richiede attenzioni e a volte proprio non ci si
fa.
Prima di tutto i principi generali: evitare psicopatici e
violenti è una regola che vale in tutti i casi, non ve lo
dimenticate, e bisogna fare molta attenzione; se non conoscete in
alcun modo il partner prescelto ancora di più.
A
seguire: proteggersi. Da gravidanze indesiderate ma soprattutto da
possibili malattie. Signore, un preservativo può salvarvi la vita o
anche semplicemente evitarvi lunghe noiose cure. Non fate cazzate,
usatelo, sempre in questi casi. Assodate le premesse, si può
procedere.
La
botta e via può capitare in tanti modi: la migliore è quella in cui
i due partner sono consapevoli. Ci si vede, ci si piace, ci si
piglia. Qualche ora, una notte, come vi pare. Poi un caffè, una
stretta di mano e ciao. Proprio a esser gentili ci si scambia il
numero di telefono, ma è atto di cortesia forse un po’ ipocrita,
perché tanto non ci si sentirà più. Frutta bene di solito, un
piacere intenso, agguantato a morsi rapidi. Pelle nuova ma da
esplorare rapidamente. Novità senza impegno. Qualche gradevole
sorpresa. O comunque un piacere onesto, di muscoli rilassati, risate,
la tranquillità del mordi e fuggi consumato senza sotterfugi.
[Se
la sorpresa si rivela più che gradevole, se l’uomo in questione è
ben attrezzato e sublimemente capace di usare la sua attrezzatura, di
solito l’intenzione della botta e via decade, per approdare almeno
al progetto di un’amicizia di sesso con reiterazione non regolare
degli incontri: ma questa è un’altra storia e ne riparleremo].
La
botta e via però può capitare anche senza che l’altro abbia ben
chiaro che questa è la nostra intenzione. Il maschietto di rado
concepisce che una donna possa darsi alla macchia (esattamente come
farebbe lui) dopo essersi presa la dose di piacere necessaria.
E ci
resta un po’ così, quando succede. Quindi, scegliete bene.
Individuato il partner, godetevi le danze. Se poi vi riesce,
filarsela alla chetichella mentre lui dorme toglie da molti impicci.
L’importante è farlo con grazia, magari lasciando un biglietto
carino e privo di sensi di colpa: per intenderci, se non volete
lasciargli il numero di telefono non fatelo.
Recapiti
falsi non valgono e sono offensivi. Altrimenti, se è mattina
bevetevi un caffè e andatevene tagliando di netto ogni velleità
progettuale: basta spiegare con calma che siete molto occupate per le
prossime settimane, per un numero INDEFINITO di settimane. Di solito
l’antifona suona chiarissima. Infine, la tipologia di botta e via
meno gradevole: quella involontaria.
Tipo
che incontrate uno fighissimo, che vi piace da matti. La seduzione
procede come un treno, vi prendete per mano, ridete e bum, vi trovate
a letto prima di poter dire il vostro nome.
Ma
qui arriva l’intoppo: perché lui è bellissimo, voi gli piacete,
ma non funziona. Un disastro: che si tratti di défaillance o di
altri problemi (scarsa manualità, poca propensione ai preliminari,
totale mancanza di attenzione per il vostro piacere o semplice
impaccio generalizzato) proprio non ci siamo. E voi non ne volete più
sapere. Ecco, in questo caso la fuga è una soluzione più che
onorevole. Mandare un sms ad un’amica per farsi fare una finta
chiamata d’emergenza è un classico.
Ma
si può anche spaziare con la fantasia: io ad esempio, una volta mi
son calata dalla finestra del bagno perché non ne potevo più.
Sparire
così, senza spiegazioni né tantomeno formule di cortesia, può
sembrare un po’ drastico, ma funziona. E oggi, si sa, le donne
hanno un tremendo bisogno di praticità.